La tecnologia avanza sempre di più, mettendo a disposizione degli utenti delle applicazioni all’avanguardia e a volte anche pericolose. Le app di messaggistica come WhatsApp hanno sostituito la comunicazione verbale, rendendo i rapporti freddi e difficili. Questo può creare dei contrasti tra le persone, è più facile sentirsi non capiti, litigare e tenere le distanze. Quando succede ad un adolescente, per un genitore può essere difficile capire come comportarsi. Sarà in pericolo? Avrà bisogno d’aiuto? Cosa sta succedendo? Sono tutte domande lecite che ogni genitore preoccupato si farebbe. Se non si riesce a comunicare in nessun modo con il figlio e non si vede nessuna soluzione all’orizzonte, allora forse è il caso di installare una applicazione per spiare cellulare, in modo da assicurarsi che non ci siano problemi gravi. Può sembrare una soluzione drastica ma a volte è l’unico modo per sapere veramente cosa passa per la testa di un figlio.

Perché (non) è una buona idea spiare un cellulare

Spiare un cellulare non è una cosa bella da fare. Possiamo dire però che ciò che può trasformare quest’azione in una buona azione è l’intenzione con cui lo si fa. In Italia è considerato reato spiare un cellulare senza il consenso della persona, che possiamo chiamare “spiato”. Insomma, se vogliamo spiare il telefono del capo per sapere se ci rinnova il contratto, stiamo commettendo un reato. Lo stesso accadrebbe se avessimo intenzione di spiare il cellulare di un fidanzato o coniuge per capire se ci tradisce, a meno che non avessimo il suo consenso. Non sono poche, infatti, le coppie che decidono di aprire reciprocamente la propria vita digitale all’altro. Discorso simile quando invece si è un genitore apprensivo che vuole monitorare le attività del figlio minorenne in rete, per proteggerlo da eventuali pericoli. Quando i figli attraversano una fase difficile possono mettersi nei guai ed è compito dei genitori fare attenzione, in modo che non si comportino male e che nessuno si comporti male con loro. Se pensiamo che la situazione sia delicata, possiamo anche rivolgerci ad uno psicologo online, per i nostri figli o per noi stessi, se ci rendiamo conto di essere troppo apprensivi e avere un atteggiamento soffocante.

Le app per spiare cellulare non servono solo a questo, ma anche a capire dove si trova nostro figlio, attivando la geolocalizzazione. Conoscere i suoi spostamenti è molto importante per un genitore e utilizzare un’applicazione come questa può essere utile, dato che a volte i figli mentono. C’è chi però non è interessato a spiare qualcuno, ma vuole capire più che altro se qualcuno lo sta spiando, invadendo la sua privacy. In questo caso bisogna essere molto abili con la tecnologia o rivolgersi ad un esperto.

Come spiare un cellulare 

Spiare un cellulare, sia Android che iPhone, è possibile. In realtà esistono tante tecniche differenti, alcune più valide di altre a seconda del sistema operativo che si utilizza. Alcune app sono gratuite e servono solo a rintracciare un telefono che è stato smarrito o rubato. Altre app invece sono a pagamento e mettono a disposizioni molte più funzioni. Ne è un esempio AdenSpy, che permette di registrare audio e monitorare le attività di un telefono, come visualizzare messaggi, foto o video di un’altra persona senza che lo sappia. Come abbiamo detto in precedenza, a meno che non si tratti di un figlio minorenne, o si abbia il consenso da parte di una persona maggiorenne (es. fidanzato o coniuge), lo spionaggio dei dispositivi è illegale. Può essere utilizzato dalla polizia o investigatori privati per rintracciare un criminale, ma non è ammesso che un cittadino spii un un altro cittadino, a sua insaputa, per motivi personali.

A meno che non siamo geni dell’informatica, il modo migliore per spiare un cellulare è acquistare un’app spia, installarla nel telefono e utilizzarla per monitorare le attività di un figlio. Queste app si occupano della sicurezza familiare e per questo sono sicure e legali, servono ad aiutare i genitori a proteggere i figli dai pericoli della rete. A volte, anche se si limitano tutti i canali social, un bambino può iniziare a parlare con sconosciuti in rete o visualizzare dei contenuti che non dovrebbe vedere alla sua età. Sappiamo bene che i bambini imparano facilmente, sono scaltri, e per questo può succedere che capitino in un sito sbagliato. Un genitore che installa un’app come questa non dovrebbe sentirsi in colpa, lo fa per proteggere suo figlio ed è una buona azione, diverso il discorso di chi cerca di incastrare qualcuno che gli ha fatto un torto, utilizzando metodi subdoli.

Di Roberto Rinaldo

Trascorro il mio tempo nel mondo delle parole e vivo per la comprensione.