Quando si parla di mangiare un bel panino con hamburger tutti hanno in mente un solo tipo di pane.
Quello che meglio di tutti si presta a racchiudere al suo interno il succulento macinato di carne di elevata qualità e sapientemente preparato è il burger bun: un panino morbido, soffice e non molto sapido in grado di accogliere e assorbire tutti i sapori e gli umori dell’hamburger.
Proprio per evitare di commettere errori con l’impasto fai da te, sempre più persone decidono di reperire Panini per hamburger (bun) vendita online.
Tra i vari portali on line, Bunmania, è tra quelli più cliccati, in quanto non solo è possibile trovare prodotti di elevata qualità, ma tutti i loro buns sono realizzati artigianalmente con farina di tipo 1, burro chiarificato e sale di Trapani e Paceco nota riserva naturale dalla quale si estrae, appunto, il sale marino.
Proprio grazie alla loro continua ricerca e sperimentazione, Bunmania è giunto a realizzare dei panini che rasentano la perfezione.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche che rendono un burger bun degno di questo nome.
Le caratteristiche di un panino per hamburger
Quando si parla di burger bun, si intende innanzitutto un panino molto soffice, che sia quasi una nuvola, in modo che quando lo si morde, non si deve avvertire una sorta di resistenza, ma deve comportarsi come un elemento non invadente e pertanto non deve sovrastare la farcitura al suo interno.
Tutto si basa su un gioco di equilibri quando si parla di panificazione, ecco perché di fondamentale importanza è la ricerca di materia prima di elevata qualità, le condizioni termiche in cui si lavora l’impasto, la lavorazione dello stesso e soprattutto i dispositivi utilizzati per la cottura.
Quali ingredienti scegliere e i tipi di impasto
Proprio per quanto riguarda gli ingredienti da scegliere, particolare attenzione va data alla farina: a prescindere dalla tipologia (00, 1, 0, 2, 5), ciò che conta è la forza (W) ovvero la quantità di glutine che è contenuta in quel tipo di farina; più il valore è altro, maggiore è la capacità di assorbimento dell’impasto dei liquidi che potrà così dar vita ad una maglia glutinica con minore o maggiore forza, ovvero la capacità di poter incamerare aria durante la lievitazione andando a donare solidità e struttura al prodotto finale.
Tutto questo andrà ad influire poi sulla lievitazione, che è il processo fondamentale che determina poi la morbidezza del nostro bun.
Affinché ciò possa verificarsi, innanzitutto bisogna controllare che l’ambiente in cui si procederà alla lavorazione dell’impasto, abbia una temperatura interna stabile intorno ai 4°C in modo da far maturare l’impasto molto lentamente: infatti, per realizzare degli ottimi panini per hamburger, si necessitano di almeno 24 ore di lievitazione.
Per quanto riguarda la tipologia di impasto, quello maggiormente diffuso è l’impasto diretto, ovvero, tutti gli ingredienti vengono lavorati tutti insieme e una volta ottenuto il composto si passa da una prima lievitazione aerobica dovuta all’ossigeno immesso durante la lavorazione, ad una seconda fase, quella dello staglio ovvero della suddivisione dell’impasto in tanti piccoli panetti, per finire con l’ultima fase anaerobica definita appretto dove si avrà una seconda lievitazione.
Altro tipo di impasto che viene effettuato sempre più spesso è quello indiretto che consiste in una fase iniziale di pre-impasto a base di farina e acqua con l’aggiunta di uno starter (biga o poolish), al quale, dopo una prima lievitazione, vanno poi aggiunti tutti gli altri ingredienti.
Questo tipo di impasto presenta un enorme vantaggio che consiste in una maggiore digeribilità del panino dal momento che presenta un’alveolatura molto più regolare ed un gusto più deciso.
Preferire un tipo di impasto rispetto ad un altro dipende tutto dal tipo di bun che si vuole ottenere: se si vuole consumare appena cotto il burger bun allora potrebbe andare bene anche un impasto diretto, a meno che non si vuol anche conservare per più giorni i panini, allora quello indiretto è sicuramente da preferire.