Bologna è una città molto conosciuta, soprattutto perché è la città dove sorge la prima università costruita nel mondo occidentale. L’alma mater studiorum, infatti, fu aperta nel 1088. Tra il rossore dei suoi tetti e gli eccessi della sua gastronomia, Bologna nasconde ben sette segreti.

I segreti

Bologna è una città costellata da portici e mattoni rossicci. In questo faro di cultura ed eccessi, ci sono ben sette segreti. I sette segreti di Bologna sono una chicca da mostrare a chiunque arrivi nel capoluogo emiliano, per far vedere loro i lati più nascosti di una città molto nota. Parliamo di segreti, poiché queste chicche sono conosciute principalmente dagli abitanti della città e non sono facilmente visibili. Ogni segreto si riferisce ad un determinato periodo storico, si passa dalla Bologna papale alla Bologna rinascimentale seguendo un intenso filo rosso che delinea la storia dell’intera città.

I sette segreti

Il primo segreto è La piccola Venezia. Su via Piella 16, in pieno centro, potrete trovare una piccola finestrella. Una volta aperta, vi basterà affacciarvi per vedere il piccolo canale del Reno che attraversa tutta Bologna. Un tempo l’affluente del Reno era un flusso d’acqua di prima sopravvivenza, poiché dava acqua alla città e permetteva alle donne di lavare panni e vettovaglie.

Il secondo segreto è il telefono senza fili. Il secondo segreto è più simile ad un giochino e, infatti, diverte grandi e bambini. Basta recarsi in Piazza Maggiore e passare sotto il Voltone del podestà. Una volta arrivati, dite a due dei vostri amici di posizionarsi ai due angoli opposti del Voltone. Dite loro di poggiare il viso verso il muretto del Voltone e suggerite di parlare all’interno dell’angolo. Il giochino scatta in questo momento: le due persone sentiranno le rispettive voci nitide, come se stessero l’una accanto all’altra.

Il terzo segreto è quello delle tre frecce. Si tratta delle tre frecce conficcate nel legno del soffitto del portico d’ingresso della Corte Isolani, esattamente al numero 26 di Strada Maggiore. Purtroppo, è sempre molto difficile individuare subito le frecce, quindi bisogna restare a faccia in su per qualche minuto. Le tre frecce sono legate ad una leggenda. Si dice che tre briganti passassero di lì per regolare i conti con un bolognese benestante. Nel momento in cui i briganti tentarono di scoccare le frecce, una donna nuda si affacciò distraendo gli uomini che conficcarono le frecce nel legno.

Il quarto segreto è quello dell’erezione del Nettuno. Il famoso Gigante di Bologna è noto anche per una erotica peculiarità. Se lo si osserva da una particolare angolazione, il dito indice del Nettuno sembra essere un pene in erezione.

Il quinto segreto è Cannabis Protectio. Si tratta del segreto meno conosciuto. Bisogna dirigersi nell’incrocio tra Via Rizzoli e Via dell’Indipendenza. Basta alzare il volto verso il soffitto del portico, dove troverete la scritta Panis vita. canabis protectio, vinum laetitia. Ci sono varie teorie a riguardo, la più veritiera riguarda il mercato della canapa, un tempo fonte di ricchezze a Bologna.

Il sesto segreto è il vaso rotto in cima alle Torri degli Asinelli. Alla cima delle Torri è presente un vaso di ceramica rotto che sta a significare il modo pacifico del popolo bolognese nel gestire i conflitti.

Il settimo segreto è il panus resis. In una delle cattedre di Palazzo Poggi, in via Zamboni 33, è incisa la frase panus resis. Significa che la conoscenza sia alla base di ogni scelta importante. Sicuramente una frase importante in un contesto universitario. Tuttavia, il potere della conoscenza, dovrebbe essere un motto rivolto a tutta la popolazione bolognese.

Segnate questi sette segreti è preparatevi ad avventurarvi all’interno di questa meravigliosa città.

 

 

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.