attrazioni roma

Roma è la città dai mille volti, dal fascino antico e dalle suggestioni moderne. Museo a cielo aperto, ricco di cultura, di testimonianze di un passato talvolta anche ingombrante. Roma e i negozi sfavillanti, la vita mondana. Roma e la dolcevita. Insomma, la città eterna è ricca di meraviglie da visitare. Le attrazioni di Roma riescono ad accontentare un turismo eterogeneo, dai più giovani agli adulti, di qualsiasi nazionalità. Vediamo allora alcune delle attrazioni più famose e quelle che, invece, non sono conosciute da tutti.

Attrazioni di Roma, i classici itinerari turistici

Per quanto possano sembrarci scontati, i classici luoghi del turismo romano sono le maggiori attrazioni della città. Anche se tutti abbiamo sentito almeno parlare della Fontana di Trevi, dei Fori imperiali, di Piazza di Spagna, potremmo visitarli cambiando al prospettiva.

Un suggerimento è quello di fare una passeggiata in centro senza una meta ben precisa, lasciandosi guidare dal caso. In questo modo potrete scoprire tanti scorci che, diversamente, guidati dalla fretta di vedere le grandi opere, non riuscireste a vedere.

Ma mettiamo subito le mani avanti: il centro di Roma può essere visto anche in una sola giornata, in modo sommario chiaramente, ma per carpire i segreti più profondi di una città come Roma bisogna rallentare e camminare a passo d’uomo.

Si può partire da piazzale Flaminio, raggiungere piazza del Popolo, camminare lungo il corso, svoltare nei vicoletti e seguire i profumi delle caldarroste, o delle spezie, i suoni di un centro che, solitamente, brulica di vita.

Potreste restare sbalorditi ritrovandovi all’improvviso davanti al Pantheon, o sbucando, senza averne consapevolezza, in piazza Campo de’ Fiori davanti alla cupa statua di Giordano Bruno. Oppure si può visitare il Colosseo, ma all’alba, quando le prime luci del mattino si schiantano sul profilo dell’edificio ammorbidendone i contorni, o al tramonto, quando il cielo lo abbraccia di viola e aranciati.

I luoghi insoliti di una Roma poco conosciuta

Fuori dai soliti tour turistici ci sono tantissimi posti che vale ben la pena vedere. Per esempio, si può fare una passeggiata all’Esquilino, entrare nel grande e variopinto mercato, passeggiare lungo piazza Vittorio, magari al mattino presto, quando in tanti si danno appuntamento per praticare il Tai Chi. E poi, scoprire tra le fronde delle siepi, il fascino magnetico della Porta Magica, unica rimasta delle cinque porte di Villa palombara.

Questa porta è conosciuta anche come porta alchemica e ha una storia affascinante. Pare che l’alchimista Giuseppe Borri, unitosi al circolo della vita, facesse diversi esperimenti per trasformare la materia in oro fino a quando, in un giorno uguale agli altri, scomparve all’improvviso attraverso la porta. Pare che abbia lasciato dietro di sé delle pagliuzze d’oro e un foglio con scritti degli enigmi.

Per chi ama il fascino del mistero e anche un po’ l’horror, in via Veneto 27, oltre ai famosi negozi dei brand più conosciuti al mondo, si trova anche un luogo di culto, la chiesa di Santa Maria Immacolata. La sua cripta è decorata con le ossa di oltre 4 mila frati, suggestiva e d’impatto.

Un’altra attrazione di Roma che merita una visita e che mette tutti d’accordo è il giardino giapponese. Progettato da Ken Nakajima è il primo giardino giapponese realizzato in Italia da un architetto giapponese.

La visita è gratuita e si svolge con una guida esperta giapponese che conduce i visitatori tra le meraviglie di questo luogo straordinario. Il giardino non ha un’estensione sbalorditiva, stiamo parlando di 1.453 mq, tuttavia, per la sua bellezza, per il laghetto suggestivo e per lo stile nipponico, si tratta di una vera e propria attrazione.

Infine, consigliamo una passeggiata nel ghetto ebraico, senza fretta, sollevando lo sguardo alla scoperta di targhe e testimonianze di un’epoca triste, ma che ha profondamente scolpito il volto della capitale.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.