Può capitare a tutti di avere bisogno di utilizzare dei timbri. Magari sei un amante del vintage, oppure hai un’azienda e devi disporre di un timbro, o semplicemente ti occorre per l’ufficio anche se non sei il diretto interessato. Insomma, qualsiasi sia il motivo, se ti stai accingendo ad acquistarlo, probabilmente ti chiederai quale tipologia di timbro farà al caso tuo, se i timbri autoinchiostranti o manuali, per esempio. Vediamo di caprine di più.
Timbri autoinchiostranti o manuali?
Ci sono tante tipologie di timbri, da quelli manuali a quelli autoinchiostranti e perfino i timbri a secco. Difficile così, di primo acchito, capire quale faccia al caso nostro se non si ha la minima cognizione di come funzioni l’uno o l’altro.
Iniziamo col dire che, di norma, quelli che vanno per la maggiore sono i timbri autoinchiostranti e già la parola ci fa capire il perché. Autoinchiostrante, in buona sostanza, significa che ha in sé l’inchiostro e che sarà decisamente più pratico di tutti gli altri timbri.
Proprio per questo motivo, tale tipologia è sempre più diffusa e viene preferita conseguentemente a tutte le altre: minor ingombro, più precisione, meno possibilità di sporcare. Il timbro autoinchiostrante, a differenza degli altri, non deve essere bagnato nel tampone intriso di inchiostro, il cuscinetto.
Oltre alla praticità, e al fatto che sporchi decisamente meno, non va dimenticato che permette di essere decisamente più veloci e di timbrare una quantità maggiore di pagine o documenti.
Per esempio, questa tipologia di timbro è particolarmente adatta nelle biblioteche dove devono essere timbrate diverse pagine dei libri presenti. Fare tutto manualmente e dovendo anche bagnare il timbro nel cuscinetto farebbe perdere molto più tempo.
I timbri classici, invece, sono timbri che hanno bisogno di essere bagnati nel cuscinetto d’inchiostro e sono i timbri che noi tutti da sempre conosciamo. Il timbro a secco, invece è un timbro che non rilascia inchiostro ma segna il foglio, una sorta di embossing in poche parole.
Ovviamente la scelta deve ricadere fondamentalmente su quelle che sono le necessità dell’azienda o della persona che utilizzerà il timbro, quindi dello scopo.
Come funziona il timbro autoinchiostrante
Tornando al timbro autoinchiostrante, che è sicuramente il più moderno tra tutti, non hanno bisogno di inchiostro a parte, come abbiamo già detto, dato che ne possiedono uno integrato. Infatti è sufficiente premere il timbro affinché il tappo si abbassi e consenta all’inchiostro di fuoriuscire per mezzo di alcune piccole levette. La parte del timbro che è inchiostrata si gira e risulta totalmente scoperta. In questo modo si può timbrare qualsiasi superficie.
La resa di questo timbro è molto precisa al contrario dei vecchi timbri che risultavano, se non premuti correttamente contro la superficie da timbrare, sbavati. Inoltre poiché si tratta di tipologie di timbro molto maneggevoli, anche utilizzarli a lungo o portarli dietro con sé non comporta problemi.
Immaginate di dover portarvi dietro il pc e diversi altri documenti della vostra azienda, incluso il timbro. Con quelli vecchi c’è il rischio che la scatolina del cuscinetto inchiostrato si apra e possa danneggiare abiti e documenti, col timbro autoinchiostrante questo rischio è ben più remoto.
Quale scegliere
Una volta che abbiamo visto le diverse tipologie di timbro, possiamo farci un’idea e capire quale sia il più adatto al nostro scopo. Per esempio, se dobbiamo fare degli inviti per matrimoni o cerimonie, possiamo utilizzare la tecnica dell’embossing con un timbro a secco, lasciano dunque un segno in rilievo elegante e originale.
Diversamente, se invece vogliamo ottenere un effetto vintage, potremo utilizzare il timbro manuale a inchiostro, e se per caso sfuggisse qualche goccia, servirà a dare un tocco di realismo in più.
Ovviamente, per i lavori di cui abbiamo parlato in precedenza, la scelta dovrebbe ricadere su un timbro autoinchiostrante.