È stato uno dei settori che più è stato messo in ginocchio dal lockdown. Non tanto (o, meglio, non solo) perché le attività si sono fermate. Ma essendo un mercato che a tratti può sfociare nel lusso, si è dovuto completamente bloccare. Semplicemente perché le persone, tra chi ha perso il lavoro e tra chi è in cassa integrazione, hanno dovuto fortemente limitare le loro spese.
Ma, come spesso succede, dal baratro si può comunque risalire. Basta soltanto agire nel modo corretto. Come? Ecco tre piccoli consigli.
Incentivi
Per far ripartire l’economia, è necessario che ci siano degli incentivi seri, concreti e subito attivi sia per le imprese che producono auto, sia per l’indotto e sia per i cittadini.
È una situazione eccezionale e, come tutte le situazioni eccezionali, richiedono misure straordinarie. Non bisogna dimenticare che il mercato dell’auto si trascina con sé diverse aziende che, a loro volta, se non lavorano, non possono pagare gli stipendi.
Un cane che si morde la gola, per intenderci. Nessuno compra auto, quindi le case automobilistiche non producono, bloccano i fornitori che, a loro volta, non riescono a pagare i salari e quindi si crea un vortice che non finisce più.
Gli incentivi possono essere collegati a degli investimenti, a delle ricerche.
Meno consumi
Parliamoci chiaramente. Il problema dell’auto non è tanto (o solo) il prezzo d’acquisto. Ma è soprattutto il costo per mantenerla. Tra benzina, bollo auto e assicurazione, sicuramente a fine anno, quando va bene, si spendono cifre che hanno tre zeri.
E in una situazione così, è assolutamente improponibile. Se per quanto riguarda le tasse ormai ci abbiamo perso le speranze, l’unico aspetto reale su cui si può incidere riguarda il carburante.
Molte vetture stanno andando proprio in questa direzione. Meno consumi e, soprattutto, passare finalmente all’elettrico. Due binari paralleli che non si incrociano anche se hanno lo stesso obiettivo: tutelare l’ambiente – per quanto riguarda le case produttrici – e spendere di meno, per quanto concerne i consumatori.
Ormai la linea è tracciata. Chi decide di non proseguire su questa linea potrebbe pentirsene.
Più posti auto
Qua dipende molto dalle politiche del legislatore. A tutti i livelli. Nel senso che uno dei problemi di chi ha l’auto è il parcheggio. Soprattutto se vive nelle grandi città. Quando si vive in periferia il problema diventa molto più gestibile.
Invece, soprattutto delle metropoli, diventa un bel problema. Tanto è vero che spesso si ricorre a dei posti auto privato. Con un ulteriore aggravio di spesa.
Se ci fossero più posti auto, come un effetto a catena, anche il mercato delle quattro ruote potrebbe avvantaggiarsene in positivo. Perché si riuscirebbe a incentivare all’acquisto tutte quelle persone che non comprano una macchina per non ritrovarsi, poi, stressati.
Sicuramente ci saranno altre idee, altre proposte. Ma un fatto è assolutamente certo: per far ripartire il mercato dell’auto è necessario dare uno scossone. Altrimenti, le cose non potranno che peggiorare.