Come-incide-l’attività-fisica-sulla-carenza-di-ferro

Praticare uno sport in modo regolare è di fondamentale importanza per mantenere in buona salute il sistema muscolare, quello scheletrico e l’apparato cardio-vascolare sia degli adulti che dei bambini. L’attività fisica, però, deve essere abbinata a un’alimentazione equilibrata che non faccia mancare quei principi nutritivi che servono all’organismo per apportare vitamine, proteine e sostanze essenziali al mantenimento di tutte le funzioni metaboliche. Mangiare tutto, dunque, evitando grassi e zuccheri in eccesso: questa è la regola principale che garantisce a un corpo allenato valori nella norma, soprattutto in riferimento alla carenza di ferro.

Il ruolo del ferro nel corpo umano

Il corpo umano è formato da diversi organi e apparati, anche se quello più importante è senza dubbio il sistema cardiocircolatorio che riconosce, tra i micronutrienti essenziali, il ferro. Ma qual è il suo ruolo? Il ferro è un minerale fondamentale per la sintesi di determinati enzimi, chiamati citocromi, che consentono il regolare metabolismo di tutte quelle sostanze che derivano dagli alimenti e dai farmaci. Inoltre, il ferro serve a produrre emoglobina e mioglobina, due proteine che permettono il trasporto di ossigeno molecolare nei muscoli e nel sangue, supporta le funzioni generali del sistema nervoso e immunitario, garantendo una crescita equilibrata di bambini, adolescenti e donne, che maggiormente soffrono di carenza di ferro.

Quando l’alimentazione non è in grado di soddisfare le quantità di ferro occorrenti, se ci sono fattori secondari come patologie o carenze fisiologiche che tendono a consumare maggiori quantità di questa sostanza rispetto a situazioni di normalità, o infine quando vi sono problemi di assorbimento, si verifica un deficit di ferro che può creare problemi di salute. In alcuni casi, inoltre, l’attività sportiva, quando è intensa, può dare origine a una riduzione di emoglobina e a una carenza di ferro.

La correlazione tra sport e carenza di ferro: perché?

Se fare sport è importante per l’organismo, è pur vero che l’attività fisica, quando è troppo intensa, può essere causa di gravi deficit di ferro. Si tratta ovviamente di un problema connesso agli sport più pesanti come la maratona, l’endurance training, la marcia, il triathlon e le sessioni molto intense, che richiedono grande prestanza fisica e uno sforzo notevole. In questi casi, infatti, il corpo subisce un forte calo di energie non solo fisiche ma anche mentali che causano carenza di ferro e diminuzione delle percentuali di emoglobina. Non parliamo, dunque, di un allenamento medio come può definirsi la passeggiata quotidiana a passo svelto o il percorso in bici che non supera i 30 minuti di allenamento, ma quell’esercizio di tipo agonistico che richiede forza, concentrazione e resistenza.

In ambito medico questo fenomeno viene definito emolisi, che si verifica quando l’attività sportiva causa la rottura (lisi) dei globuli rossi e dunque il rilascio nel torrente sanguigno dell’emoglobina. Questo processo dà origine a una riduzione delle percentuali di ferro ed emoglobina necessari al trasporto di ossigeno nei vari tessuti. A questo si aggiunge la possibilità, invero frequente, che praticando sport si generino micro-traumi muscolari che a lungo andare causano squilibri nei livelli di emoglobina e ferro presenti nel sangue.

Tutti i sintomi della carenza di ferro

La carenza di ferro si manifesta con alcuni sintomi molto comuni, come:

  • sensazione di stanchezza cronica
  • fragilità di unghie e capelli che tendono a spezzarsi e cadere con frequenza
  • mucose e pelle assumono un colorito molto pallido
  • cefalea e mal di testa
  • difficoltà a recuperare il respiro anche dopo una semplice passeggiata e respiro corto
  • difficoltà a concentrarsi e a prendere sonno
  • tachicardia e astenia.

Quando ci si accorge di uno o più di questi sintomi, è il momento migliore per fare visita al proprio medico curante ed eseguire alcuni esami per capire quale è la causa della carenza e come poterla ridurre o eliminare.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.