Scoprire il proprio futuro è una delle curiosità che ci accomuna tutti, aldilà delle classi sociali, del sesso, della religione, vorremmo sapere se quel progetto andrà in porto, se godremo di buona salute, se i nostri cari staranno bene e riusciranno nei loro obiettivi.
Anche quando iniziamo una nuova storia d’amore, vorremmo conoscere subito se sarà quella della vita o una storiella come tante.
Il futuro ci affascina, ci ammalia, ci inquieta, occupa i nostri pensieri e le nostre azioni.
La cartomanzia nasce proprio come risposta a queste esigenze: attraverso consulti di cartomanzia è possibile far luce su ciò che ci riserva il futuro o compiere le scelte giuste.
Si tratta di un metodo di divinazione effettuato attraverso il consulto di un mazzo di carte, tarocchi, le cui origini però restano avvolte nella nebbia.
La nascita della cartomanzia
Nessuno sa con esattezza chi fu il primo cartomante della storia; alcuni fanno risalire l’origine della cartomanzia alle epoche più remote dell’India e della Cina, attraverso l’uso del papiro o del domino.
Ma non ci sono reperti che lo certifichino.
Lo studioso francese Alliette nel 1770 sosteneva che gli egizi praticavano per primi quest’arte divinatoria; egli riteneva – non si sa su quali basi – che durante l’incendio della biblioteca di Alessandria del 48 a.C., si salvò un libro di cartomanzia risalente all’epoca egizia.
Questo testo descriveva l’arte di leggere il futuro attraverso 78 foglie di alloro (che rappresentavano le carte), che recavano incisi dei geroglifici intellegibili solo ai sacerdoti che praticavano la cartomanzia.
Da allora quest’arte divinatoria si espanse in tutto il mondo, ma senza regole precise, finché nel 1540 Guillaume Postel scrisse il testo ufficiale della cartomanzia moderna: Clef des Choses cachées, ovvero Chiave delle cose occulte.
I tarocchi
Le carte hanno invece un’origine certa; si trova infatti una citazione di questo gioco in un documento cinese del IX secolo, nel quale una certa principessa Tongchang, dell’antica dinastia Tang, veniva descritta nel momento in cui giocava a carte.
Dei tarocchi invece si ha testimonianza solamente intorno al XIII secolo, giunti in Europa per mezzo dei Mamelucchi, ma ancora non erano identici alle carte odierne ed erano costituite da mezzi con 4 semi:
- spade,
- denari,
- mazze da polo,
- coppe.
Nel 1420 si racconta che Filippo Maria Visconti, il duca di Milano, commissionò un mazzo di carte con 16 divinità che si rifacevano a quelle greche ed era un modo per propiziare la venuta di un erede maschio: tuttavia, arrivò una donna e le carte furono accantonate.
Un’altra traccia dei tarocchi la si trova su un affresco anonimo del XV secolo, che si trovava nel cortili milanesi di Piazzale Borromeo: “Il gioco dei tarocchi” era il nome di tale rappresentazione.
Nel corso dei secoli i tarocchi appaiono e scompaiono, con mazzi di carte che pian piano si avvicinano a quelli attuali, ma bisogna aspettare fino al Settecento perché la lettura dei tarocchi divenga l’arte divinatoria che è oggi.
Come sono fatti i tarocchi?
I tarocchi sono costituiti da 78 carte, il medesimo numero del primo trattato dell’arte divinatoria secondo Alliette.
Si dividono in due gruppi:
- 22 Arcani Maggiori rappresentanti concetti universali attraverso immagini simboliche come papessa, eremita, impiccato;
- 56 Arcani Minori, suddivisi in 4 semi quali bastoni, spade, coppe e denari.
Come si leggono i tarocchi?
Il cartomante, dopo uno studio approfondito e un training pratico, riesce a leggere attraverso le carte il futuro.
Ci vuole una preparazione teorica su ogni singola carta e combinazione, esercizi di memoria, concentrazione e visualizzazione.
Attraverso la cartomanzia è possibile non solo leggere il futuro di chi richiede questo servizio, ma anche scoprirne la personalità, i suoi desideri più reconditi, le paure.
Le altre arti divinatorie
Non esiste solo la cartomanzia per scoprire il proprio futuro, infatti si può anche far uso della chiromanzia, ovvero la lettura della mano, oppure della cristallomanzia, l’arte di leggere il futuro attraverso bicchieri e coppe di cristallo.
L’arte divinatoria è una capacità che si sviluppa in molteplici modi, ma sempre con lo sguardo rivolto al futuro e come strumento per fornire un valido aiuto e una guida a chiunque richiede un consulto.