Durante gli anni della pandemia per forza di cose si è ricorso allo smart working o lavoro da remoto. Lo smart working è così entrato nel mondo del lavoro a pieno titolo e sta generando, in Italia e non solo, una serie di riflessioni sulla gestione del lavoro. Un dato interessante è arrivato proprio in questi mesi in cui lo smart working ha sostituito le ferie d’agosto in alcuni casi. Con la possibilità di lavorare a distanza molti lavoratori, invece di chiedere le ferie, hanno semplicemente spostato la sede, così da tenere quei giorni per altri momenti dell’anno. In più, soprattutto oltreoceano, si sta vagliando anche la soluzione delle ferie libere, che rendono i lavoratori completamente autonomi nella scelta dei giorni in cui staccare dal lavoro.
In Italia la legge sullo smart working è in continua evoluzione e da ottobre, soprattutto per chi lavora nel pubblico, le regole cambieranno ancora. Scopriamo cosa dice la legge oggi e quali sono gli scenari futuri.

Smart working privato

Lo smart working agevolato è stato prorogato nel Decreto Lavoro di giugno 2023 fino al 31 dicembre 2023 nel privato per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni. Le persone che rientrano nella categoria dei fragili sono le stesse indicate nel decreto del 4 febbraio 2022 del Ministero della Salute e a questi soggetti lo smart working va concesso senza alcune obiezione, anche se poi dovesse essere necessario modificare la mansione, mantenendo lo stesso stipendio. Per i genitori con figli di età minore ai 14 anni, lo smart working può essere richiesto solo se l’altro genitore non riceve sostegni per sospensione o cessata attività lavorativa e se non è disoccupato. La mansione che svolge il lavoratore deve essere inoltre compatibile con lo smart working e non provocare cambiamenti importanti nello svolgimento del lavoro in azienda.

Smart working nella Pubblica Amministrazione

Per la Pubblica Amministrazione lo smart working è stato prorogato nella formula già prevista solo fino al 30 settembre 2023 ed è stato limitato ai soli lavoratori fragili. Per i lavoratori con figli minori di 14 anni resta valida la sola alternativa di fare un accordo con l’azienda. Stessa soluzione sarà percorribile per le categorie fragili che lavorano nel pubblico a partire dal 1° ottobre

Gli scenari futuri

Dal punto di vista normativo la legge oggi in Italia non va incontro alle nuove esigenze del mondo del lavoro, tra le quali lo smart working è quello che primeggia. C’è tuttavia da sottolineare che, per comprendere a fondo l’importanza e il valore dello smart working ci si dovrebbe impegnare a distinguerlo da un’opportunità alternativa per non prendere malattie o una soluzione per restare a casa e prendersi cura dei propri cari.

Lo smart working si basa sulla collaborazione di tutti per il raggiungimento degli obiettivi. Nel campo del project management infatti stanno nascendo nuove figure professionali che non solo aiutano a diffondere un modo più consapevole di intendere lo smart working ma consentono di svilupparlo al meglio. I corsi per specializzarsi nelle nuove professioni si possono trovare anche tra le proposte degli atenei online come Unicusano, che permettono di formarsi da remoto grazie al metodo e-learning. Bisognerebbe ad esempio conoscere il significato di Scrum Master, la figura professionale che si occupa di coordinare le attività di un gruppo per tutti i lavori che richiedono flessibilità e velocità. Per lavorare bene a distanza è infatti fondamentale conoscere bene cosa fare, essere in contatto con i colleghi in maniera smart e seguire il flusso di lavoro con strumenti semplici da usare e facilmente accessibili.

Di Roberto Rinaldo

Trascorro il mio tempo nel mondo delle parole e vivo per la comprensione.