Nel corso degli ultimi anni, ormai un po’ tutti abbiamo imparato cosa vuol dire il termine smart working. Si tratta di un concetto che ha rivoluzionato il modo di lavorare di tante persone, che non devono più recarsi in ufficio, ma possono tranquillamente continuare a lavorare dalla propria abitazione o da qualsiasi posto vogliano.
È sufficiente, evidentemente, avere a disposizione una valida e rapida connessione a internet e un pc funzionante, magari quello che viene fornito direttamente dalla ditta per cui si lavora. Detto questo, per chi ha una famiglia può essere senz’altro molto utile lo smart working, ma al contempo la gestione e l’organizzazione di una giornata quando anche i figli sono a casa non è così semplice. Proviamo a dare un’occhiata a qualche consiglio, considerando che ci sono anche piattaforme che offrono diverse opzioni utili, il massimo dei servizi a domicilio con Yoopies, ad esempio, un portale ricco di tante alternative da valutare.
Come gestire i figli durante lo smart working
Il primo passo è quello di essere molto chiari con i propri figli. Bisogna spiegare loro, a maggior ragione se sono piuttosto piccoli, che il tempo che si passa a casa, ma non viene trascorso insieme a loro, viene dedicato invece al proprio lavoro. Si tratta di un suggerimento da seguire soprattutto dal punto di vista pedagogico. Così facendo, i figli capiranno che il genitore non li trascura, ma al contempo impareranno che, in riferimento al lavoro, costanza e impegno sono fondamentali.
Un altro consiglio utile potrebbe essere quello di differenziare l’ambiente in cui si lavora rispetto al resto della propria abitazione. Si tratta di una mossa molto utile soprattutto dal punto di vista logistico. In effetti, non è una buona scelta lavorare, ad esempio, all’interno della stanza dove giocano i bambini. Meglio dividere gli ambienti: in questo modo, si riuscirà a mantenere una buona concentrazione e non ci si dovrà arrabbiare o innervosire di frequente con i propri figli perché fanno troppo chiasso nella loro attività preferita, ovvero il gioco.
Al tempo stesso, è molto utile cercare di condividere il programma della propria giornata in smart working con la propria famiglia. In questo modo, sia genitori che il proprio partner, sapranno perfettamente quali sono gli orari, i ritmi e le cadenze di queste giornate e trovare un punto di incontro a livello organizzativo sarà molto meno complesso del solito.
Sicurezza dei figli al primo posto
Nel caso in cui già si è perfettamente consci del fatto che non si potrà seguire in alcun modo i propri figli durante la fase di gioco, ecco che conviene prendere in considerazione delle soluzioni alternative. Ad esempio, si può pensare di affidare i piccoli o a un proprio parente oppure a una baby-sitter. Nel momento in cui, effettivamente, i ritmi di lavoro crescono, oppure quando serve concentrazione perché c’è una scadenza ravvicinata da rispettare, è molto importante valutare con attenzione e serenità queste opzioni.
In effetti, avere il supporto di una terza persona che possa occuparsi dei bambini durante l’attività lavorativa in smart working è un bel vantaggio, soprattutto perché ci si potrà concentrare unicamente sul proprio lavoro, senza altre preoccupazioni. Detto questo, si può anche pensare di combinare le due gestioni, chiamando per qualche giorno la baby-sitter e per il resto della settimana un proprio parente.
Altri servizi devono essere presi in considerazione quando i bambini sono un po’ più grandi. Di conseguenza, il nido, piuttosto che l’asilo oppure il doposcuola diventano una soluzione fondamentale, a maggior ragione se lavorate a tempo pieno. Così facendo, chi lavora da casa, potrà concentrare nel tempo senza i figli tutte le attività di lavoro, per poi dedicarsi a questi ultimi nel tempo rimanente.