Le patenti nautiche, così come quelle per gli autoveicoli, sono distinte in varie categorie, in base alla tipologia di imbarcazione che si deve condurre.
Da quelle per comandare mega yacht a quelle per le moto d'acqua, analizziamo le varie categorie nel dettaglio.
Classificazione delle imbarcazioni da diporto
Le imbarcazioni da diporto sono quelle che si usano per la navigazione, per motivi di svago e per finalità sportive. Tuttavia, con il termine imbarcazione si intendono, genericamente, imbarcazioni di qualsiasi grandezza, dal piccolo gommone fino allo yacht di lusso. Tuttavia, per non incorrere in errori grossolani, quando si fa riferimento alle normative relative alla navigazione da diporto, è opportuno utilizzare una terminologia appropriata.
Infatti, sulla base di quanto stabilito dal Codice della Navigazione da Diporto, la principale distinzione è tra navi da diporto e imbarcazioni da diporto, in quanto le prime sono quelle con uno scafo di lunghezza superiore a 24 metri (tra cui si possono citare yacht e grandi yacht), mentre le seconde sono quelle che hanno una lunghezza compresa tra 10 e 24 metri, sia a motore che a vela. Poi vi è la categoria dei natanti da diporto che si suddividono, a loro volta, in unità da diporto a remi e unità da diporto con scafo pari o inferiore a 10 metri. Di conseguenza, quando si fa riferimento all'unità da diporto, si intende qualsiasi tipo di barca che sia idonea alla navigazione.
Patente nautica: a chi rivolgersi
Chi desiderasse conseguire una patente nautica, può rivolgersi a Vivere la Vela, una scuola di vela e scuola nautica nata nel 1983 a Milano, con due basi operative: una a Fezzano, in provincia di La Spezia, e l'altra a Domaso, in provincia di Como. Questa scuola, tra i vari servizi, offre anche corsi specifici per il conseguimento della patente nautica, avvalendosi di un team di collaboratori esperti e competenti, che saranno in grado di fornirvi le nozioni e l'addestramento necessari per poter condurre qualsiasi tipo di natante. Se siete interessati, potete contattare direttamente la scuola nautica, collegandovi al sito viverelavela.com dove otterrete informazioni specifiche e dettagliate sulle varie attività svolte.
Principali tipologie di imbarcazioni
Le imbarcazioni ovviamente non sono tutte uguali, ma sono suddivise in varie categorie. Ad esempio, nella categoria delle unità da diporto, rientrano anche le barche a remi, i mosconi, i pedalò e gli acquascooter, noti anche con il termine di moto d’acqua. Proprio per queste ultime, il codice della navigazione prevede articoli specifici, vista la loro particolarità.
A questo punto, è necessario fare una distinzione fondamentale tra imbarcazioni che vengono utilizzate per uso privato e quelle per uso commerciale. Le prime sono quelle che vengono usate da persone fisiche per navigare in acque interne, con finalità ricreative o sportive, senza scopo di lucro, mentre le seconde hanno finalità commerciali. L’attività commerciale delle imbarcazioni da diporto è quella che ha alla base dei contratti di noleggio o locazione, ma anche quelle che sono utilizzate per addestramento professionale della navigazione diportistica e infine, quelle imbarcazioni che sono utilizzate per basi di appoggio da centri di immersione subacquea a scopo ricreativo o sportivo.
Ne consegue che la distinzione delle imbarcazioni da diporto tra quelle per uso privato e quelle per uso commerciale è basilare, perché su di essa si fonda il regime normativo e sanzionatorio applicabile.
Patenti nautiche: quante ne esistono
In Italia, le patenti nautiche sono di quattro categorie, distinte sulla base della tipologia di imbarcazione da condurre. La patente di categoria A è necessaria per la conduzione di imbarcazioni da diporto e per le moto d’acqua. All'interno della categoria A vi sono due tipologie di patente: la prima è quella che abilita la conduzione di natanti entro 12 miglia dalla costa, mentre la seconda è senza limiti di chilometraggio.
Altra patente è quella di categoria B che consente di condurre imbarcazioni da diporto che hanno una lunghezza superiore a 24 metri.
Tuttavia, per poter ottenere questa categoria, si deve essere già in possesso da almeno tre anni di quella di categoria A senza limiti di chilometraggio dalla costa.
Le categorie C e D sono rilasciate a persone portatrici di handicap e comportano una serie di accorgimenti e di obblighi.
Quale patente scegliere
Tralasciando le patenti di categoria C e D, proprio per la loro particolarità, la scelta rimane tra la A e la B. Ovviamente, si tratta di due patenti molto diverse tra loro, principalmente per il tipo di navigazione, ma anche della tipologia di imbarcazione o di natante che si ha a disposizione. Ad esempio, per guidare una moto d'acqua, è sufficiente una patente nautica di categoria A entro le dodici miglia dalla costa, mentre per i più esigenti che vogliono condurre grandi imbarcazioni, l'ideale è la patente di categoria B.
A questo punto, non resta che decidere quale patente vi occorre, sulla base delle vostre esigenze, e rivolgersi ad una scuola nautica per conseguirla, in modo da poter condurre imbarcazioni e natanti per il vostro svago o per sport, sempre nella massima sicurezza che è fondamentale sia per voi che per gli altri.