Poche terre hanno affascinato l’immaginario comune come la lontana India. La maggior parte di noi ha sognato, almeno una volta, di recarsi in questo paese dall’atmosfera fiabesca e contraddittoria. A chi non ha ancora avuto modo di realizzare quel sogno, auguriamo di farlo il più presto possibile, poiché l’India è una terra che merita davvero di essere visitata. Comunque, per coloro che non viaggeranno a breve verso questa destinazione abbiamo pensato di scrivere questo articolo. Ci occuperemo infatti di mostrare quali sono alcuni aspetti della cultura e dei costumi locali indiani. Dunque, senza attendere altro tempo, iniziamo!

India: una cultura ricca di antiche tradizioni

L’India è un paese in cui convivono due identità molto pronunciate. Da un lato, essa ricorda con reverenziale rispetto le tradizioni degli antenati che hanno abitato per primi quel subcontinente, dall’altro essa è proiettata verso il più moderno e tecnologico futuro. In India si trovano, infatti, delle ottime facoltà universitarie incentrate sugli studi ingegneristici e matematici. Ma al contempo, nel paese sorgono antiche templi e si tengono vive le tradizioni millenarie del popolo.

In particolare, l’ospitalità è considerata dovuta a tutti gli ospiti, che sono ritenuti importanti quanto una divinità. Inoltre, alcuni osservano ancora la tradizione secondo la quale sono i genitori a trovare un coniuge per il proprio figlio. Nella maggior parte dei casi, comunque, i genitori, dopo aver individuato il potenziale coniuge, ne parlano con il figlio e richiedono la sua approvazione. In questo modo, anche se le coppie di genitori hanno già stretto un potenziale accordo, i futuri sposi hanno la possibilità di dire la loro e di decidere se proseguire o meno il fidanzamento. Tuttavia, nonostante questa apertura sia manifestata dalla maggior parte dei genitori, ci sono ancora quelli che scelgono i partner del figlio e gli permettono di incontrarlo solo nel giorno delle nozze. Questa, del resto, sarebbe proprio la tradizione autentica del matrimonio indiano.

Un’altra tradizione molto importante da conoscere è quella che riguarda i piedi. Infatti, tutti o quasi sanno che templi indiani si entra scalzi. Comunque, i piedi sono considerati impuri e non bisogna urtarvi nessuno. Se lo si fa, però, occorre subito scusarsi toccando la persona con la mano destra e poi toccandosi gli occhi, prima il sinistro e poi il destro. Questo ripagherà la persona della nostra mancanza di rispetto e ristabilirà la purezza.

Usanze sociali indiane

Se ci si vuole recare in India, è bene conoscere alcune usanze sociali. In primo luogo è bene sapere che l’India è suddivisa socialmente in caste. Nella casta più alta trovano spazio i sacerdoti, mentre in quella più bassa i servitori. Ogni persona ha poi il diritto di trattare i suoi sottoposti con una certa autorità. Questo è evidente dal tono di voce che si usa per dare ordini. Ai nostri occhi, talvolta, potrebbe sembrare troppo autoritario, ma non dimentichiamo che ogni cultura ha le sue usanze.

Inoltre, è utile sapere che le donne sono considerate inferiori all’uomo e non è conveniente che una coppia si scambi smancerie in pubblico. Però, due uomini possono camminare per mano senza che nessuno li derida o additi: infatti, si tratta di un’abitudine molto comune.

Infine, gli indiani tengono molto al loro aspetto fisico. Gli uomini sono soliti frequentare i centri per massaggi e le donne utilizzano molti monili e gioielli. Queste sono anche molto brave nella cura dei capelli, che portano lucenti e lunghi. Tuttavia ci sono alcune situazioni nelle quali i capelli vanno rasati: quando muore un genitore o quando si resta vedove, per esempio. Dell’India inoltre si conoscono i sari, splendidi abiti colorati e fluttuanti, ma ci sono molte altre cose da scoprire.

Comunque, sappiamo anche che ci sono molti aspetti della cultura italiana da approfondire.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.