Nel panorama dell’auto moderna, i sistemi di accensione sono passati dall’essere un insieme di componenti meccanici relativamente semplici a un nodo tecnologico complesso, in cui elettronica, sensori e software dialogano continuamente per far partire il motore nel modo più efficiente possibile. In Italia, dove il parco circolante è tra i più anziani d’Europa, la gestione di guasti e sostituzioni in quest’area tecnica è diventata una parte rilevante del lavoro quotidiano di officine e ricambisti, affiancata dalla crescente consultazione di cataloghi online e marketplace come srotas.it.
Per decenni, la parola “accensione” evocava soprattutto candele, spinterogeno e qualche regolazione manuale. Oggi, aprendo il cofano di una vettura recente, si trova un ecosistema molto diverso: centraline di gestione motore, bobine ad alta efficienza, sensori di posizione dell’albero motore e dell’albero a camme, cablaggi dedicati e, nelle motorizzazioni più sofisticate, sistemi di controllo che variano anticipo e intensità della scintilla in base a carico, temperatura, stile di guida. Il risultato è un avviamento generalmente più rapido, consumi più contenuti e emissioni meglio controllate, ma anche una maggiore complessità in caso di guasto.
I problemi legati ai sistemi di accensione si manifestano spesso in modo subdolo: difficoltà all’avviamento a freddo, strattoni in accelerazione, aumento dei consumi, spie motore che si accendono e si spengono senza un’apparente regolarità. Per il conducente medio, questi segnali restano spesso poco chiari, finché la diagnosi in officina non indirizza l’attenzione su bobine, candele, cablaggi o sulla parte elettronica di gestione. In molti casi, il primo contatto reale con il tema “sistema di accensione” avviene proprio in quel momento, davanti a un preventivo e alla necessità di scegliere tra diverse opzioni di ricambio.
Una delle trasformazioni più evidenti degli ultimi anni riguarda il modo in cui vengono cercati e selezionati questi componenti. Accanto ai canali tradizionali – consueti fornitori, magazzini locali, reti ufficiali – si sono affermate piattaforme digitali che consentono di filtrare i pezzi per marca, modello, motorizzazione, anno e codice originale. Nelle sezioni dedicate ai Sistemi di accensione compaiono candele, bobine, moduli di accensione e altri elementi correlati, spesso corredati da schede tecniche e riferimenti incrociati. Per le officine, questo significa poter ampliare il ventaglio di opzioni, soprattutto quando si tratta di veicoli non più recentissimi o di versioni meno diffuse sul mercato.
Il tema della qualità dei ricambi rimane centrale. In ambito accensione, la scelta di componenti di bassa qualità può tradursi in problemi difficili da tracciare: misfire intermittenti, errori registrati in centralina, cali di prestazioni che si manifestano solo in determinate condizioni. Gli operatori del settore sottolineano la necessità di non considerare il sistema di accensione come un’area dove “tagliare i costi” a tutti i costi, perché un risparmio immediato può comportare, nel medio periodo, una serie di rientri in officina e di disagi per il cliente finale.
La crescente diffusione delle diagnosi elettroniche ha cambiato anche il modo di affrontare i guasti. Se in passato la sostituzione “a tentativi” era relativamente frequente, oggi la lettura dei codici di errore, combinata con prove mirate, consente di circoscrivere con maggiore precisione l’origine del problema. Ciò non elimina del tutto l’incertezza, ma riduce la probabilità di sostituzioni non necessarie. Per contro, richiede competenze aggiornate, sia dal punto di vista tecnico sia nell’interpretazione dei dati forniti dalle centraline.
Sul piano economico, i sistemi di accensione rappresentano una voce di costo variabile ma non trascurabile, soprattutto quando si parla di motori multi-cilindro con bobine dedicate per ogni candela. La sostituzione simultanea di tutti i componenti consigliati – candele, bobine, eventuali cablaggi – può tradursi in cifre che spingono il proprietario dell’auto a domandarsi se valga la pena investire in un veicolo con chilometraggi molto elevati. È in questi contesti che si moltiplicano le richieste di soluzioni intermedie: sostituire solo gli elementi chiaramente difettosi, ricorrere a ricambi equivalenti o valutare la possibilità di montare pezzi provenienti da fornitori alternativi rispetto ai marchi più noti.
Accanto alle considerazioni economiche, emergono anche quelle legate all’affidabilità nel tempo. Un sistema di accensione efficiente ha ricadute multiple: riduce consumi ed emissioni, limita i residui carboniosi in camera di combustione, aumenta la regolarità del funzionamento del motore e contribuisce a preservare altri componenti, come catalizzatori e filtri antiparticolato, da sollecitazioni eccessive. In questo senso, l’investimento in una manutenzione corretta e puntuale dei sistemi di accensione viene visto dagli addetti ai lavori non solo come una riparazione, ma come una forma di prevenzione che riguarda l’intera catena di gestione del motore.
La digitalizzazione del mercato dei ricambi ha reso più informati anche gli automobilisti. Sempre più spesso i clienti arrivano in officina con un’idea dei prezzi, dei marchi disponibili e delle differenze tra le varie soluzioni, dopo aver consultato cataloghi e comparatori online. Questo cambiamento riduce lo squilibrio informativo che, per anni, ha caratterizzato il rapporto tra venditore e acquirente, ma introduce anche nuove sfide: la necessità di spiegare perché un determinato componente, apparentemente simile e più economico, potrebbe non essere la scelta più adatta per uno specifico veicolo o per un determinato tipo di utilizzo.
Guardando al medio periodo, l’evoluzione dei sistemi di accensione seguirà da vicino quella delle motorizzazioni stesse. L’ibrido, il downsizing dei motori, le alimentazioni alternative e, in prospettiva, la progressiva elettrificazione del parco circolante modificheranno il peso relativo di queste tecnologie, senza però cancellarne l’importanza nel breve e medio termine. Per milioni di auto a benzina ancora in circolazione, la qualità dell’accensione continuerà a essere un elemento chiave per l’affidabilità quotidiana e per il rispetto delle normative sulle emissioni.
In questo contesto, la combinazione tra competenza tecnica, strumenti di diagnosi evoluti e accesso a una rete ampia e diversificata di fornitori di ricambi sembra destinata a diventare la norma. Il sistema di accensione, da dettaglio spesso trascurato, si conferma così uno degli snodi fondamentali in cui si incrociano esigenze di mobilità, sostenibilità, costi di gestione e innovazione tecnologica, dentro un mercato dei ricambi che, anche in Italia, non è più quello di qualche anno fa.