Dalle piccole botteghe di un tempo sino agli e-commerce di oggi, che segnano lo shopping più rivoluzionario di tutti i tempi. Abbigliamento, accessori, beauty e ogni sorta di prodotto che attira donne e uomini sin dai tempi dello scambio senza pagamento in denaro. Ma qual è la vera storia dello shopping?

La rivoluzione dello shopping nei secoli

Shopping è una parola che significa acquistare in inglese – verbo To Shop – e da sempre è utilizzato per tutto quello che si acquista dalle piccole botteghe sino agli e-commerce internazionali di oggi.

Dalle piccole botteghe sono nati i grandi magazzini e poi gli e-commerce che hanno messo il punto alla grande distribuzione tecnologica in tutto il mondo. Se prima un acquisto veniva fatto solo fisicamente, oggi invece si può gestire in vari modi senza doversi nemmeno muovere da casa. Una vera rivoluzione nel campo, con impatto non solo ambientale ma anche economico con guerre di sconti e importi alternativi per attirare il cliente.

Non solo, nasce anche il marketing aziendale che porta i professionisti del settore a sviluppare strategie ad hoc proprio per prevedere o mandare avanti una vendita dedicata ad una fascia specifica di clientela. Ma quando sono nati i grandi magazzini e perché si arriva sino agli e-commerce?

La storia dei grandi magazzini e gli e-commerce

Si lasciano le vecchie botteghe e nel momento in cui arriva la Rivoluzione Industriale ha dato origine ai cambiamenti che hanno portato a tutti gli sconvolgimenti sotto ogni punto di vista, soprattutto in merito allo shopping e al modo di acquistare. Le prime industrie hanno cambiato in merito alle innovazioni tecnologiche e quelle che sono le richieste della clientela: insomma, non bastavano più le vecchie botteghe sotto casa ma ci voleva un qualcosa di innovativo e conglobato in un unico settore.

Il boom dell’incremento siderurgico è di grande impatto così che nascono progetti per le facciate, tipologie di fabbricati e suddivisione di quartieri dal più ricco sino al meno ricco. Le città borghesi esultano finalmente per uno shopping fiorente di lane – tinte – tessuti – tappeti – abiti confezionati e accessori. Tutti elementi che hanno rappresentato in qualche modo l’alta borghesia di un tempo con un inizio dell’etichetta, del galateo e sempre più domanda crescente con grande fermento nell’evoluzione.

Arriva a Parigi il primo grande magazzino, un prototipo che anticipa i tempi ed è un capannone che copriva un ampio spazio. Il capannone si presentava con due corridoi trasversali che si dividevano in base al prodotto in vendita e l’interesse maggiore arriva proprio per la comodità di trovare tutto in un unico posto, di voler risparmiare con costante domanda e offerta.

Uno dei commessi dei negozi – Pierré Parissot – nel 1824 si lancia e fonda il primo grande magazzino in chiave moderna con una serie di caratteristiche chiave che centrano l’obiettivo e arrivano al cuore dei clienti. Grande vetrate, grandi spazi con edifici ariosi e leggeri: un posto dove passeggiare, passare il tempo e trovare ogni sorta di prodotto innovativo con novità che arrivano da altri Paesi.

Ma il grande magazzino porta alla crisi delle piccole botteghe, la novità ha assorbito il classico e i prodotti differenti portano i clienti a mirare verso nuovi interessanti percorsi. È risaputo che il grande magazzino diventa poi centro commerciale, con aggiunta di bar e ristoranti per fare in modo che il cliente possa fermarsi al centro anche tutto il giorno: il suo sviluppo è inarrestabile tanto da portare l’attenzione su padiglioni sempre più differenti che si trasformano in una mini città con ogni genere di comodità.

Nell’era attuale si arriva alla vendita online che sbalordisce tutti, non solo per la grande comodità nel poter comprare ogni sorta di prodotto in ogni parte del mondo ma anche per la varietà di prezzi.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.