sostegno psicologico

Tutti possiamo vivere dei momenti di crisi, delle difficoltà che non riusciamo ad affrontare. Può capitare che qualche problema insorga in un momento particolare o che ci si trovi, all’improvviso, a dover fronteggiare delle situazioni difficili da gestire, come per esempio è accaduto, e ancora accade, durante il lockdown dovuto alla pandemia di covid. Come ci si deve comportare? Sicuramente la cosa migliore da fare è richiedere un sostegno psicologico.

Sostegno psicologico, smontiamo i falsi miti

Sono ancora molti i pregiudizi che impediscono alla gente di richiedere un sostegno psicologico. Qui vediamo quali sono i principali preconcetti, come sfatarli e come fare per contattare uno psicologo a Padova.

Troppo spesso si pensa che chiedere un aiuto equivalga a una sconfitta, a non essere abbastanza bravo da farcela da solo. Questo accade soprattutto quando l’entità del problema viene sottovalutata e questo accade di frequente.

Un altro motivo per cui non si richiede sostegno è che si pensa che chi entra in terapia non ne esce più. Ché le terapie durano anni e anni e si diventa “schiavi” della terapia stessa. Si pensa che non si riuscirà a fare più nulla senza l’aiuto dello psicologo.

Ovviamente non è così e la terapia non è esattamente la stessa cosa del sostegno psicologico. Una terapia può davvero durare molto tempo, dipende dal problema, ci sono disturbi psicologici e psichiatrici che richiedono davvero lunghe cure.

Quindi non è assolutamente vero che la richiesta di un sostegno psicologico comporti una frequentazione dallo psicologo di anni e anni.

Non è vero nemmeno che solo le persone fragili hanno bisogno di questi aiuti. La persona più forte del mondo, in un momento qualsiasi, può crollare, come è accaduto a tantissime persone a causa della pandemia.

Non c’è vergogna a richiedere una consulenza psicologica, non significa essere pazzi o avere problemi mentali, al contrario, significa essere consapevoli di aver bisogno di un sostegno per rimettersi subito sulla giusta direzione e riprendere in mano la propria vita.

Che cosa è il sostegno psicologico

Il sostegno psicologico è fondamentalmente un percorso fatto di dialogo, una relazione tra paziente e psicologo in cui il primo riesce, mediante l’aiuto psicologico, a comprendere cosa abbia dato luogo alla situazione di disagio e ad uscire così da tale condizione.

Grazie al sostegno psicologico si può anche capire cosa davvero si desideri, cosa si voglia dalla propria vita e come impostarla al fine di ottenerlo.

Facciamo un esempio. Abbiamo detto che la pandemia ha creato diverse condizioni di disagio. Basti pensare all’anziano che ha paura del virus e che, al contempo, si trova abbandonato a se stesso in casa.

Oppure ai ragazzi che sono stati privati di ogni tipo di socialità, sia a scuola, laddove sono riusciti a frequentare, sia al di fuori. La chiusura dei centri sportivi e delle palestre, inoltre, ha innescato ulteriori problematiche, come quella del sovrappeso che, a sua volta, va a incidere sull’autostima.

Insomma, le motivazioni per cui si reputi necessario un supporto sono diverse.

Come richiedere una consulenza psicologica

Come abbiamo detto, una consulenza psicologica serve per capire cosa crea disagio e come risolvere il problema. Normalmente si tratta di percorsi non terapeutici limitati nel tempo, quindi che non richiedono un elevato numero di sedute.

La dottoressa Anna Buzzaccarini, psicologa e consulente sessuale, esercita a Padova, nel suo studio, ma offre anche la possibilità di effettuare la consulenza online per chi non potesse recarsi fisicamente in città.

Il lavoro è incentrato sulla ricerca del problema e sulla costruzione di un adeguato percorso mirato alle esigenze del paziente e basato su quelli che sono i bisogni individuali e sulle caratteristiche specifiche della persona.

L’obiettivo, infatti, è quello di aiutare il paziente a ritrovare il proprio benessere, la sicurezza in se stesso, e a superare il momento di crisi. Per ulteriori informazioni visita il sito annabuzzaccarini.it.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.