Il turismo in Italia è anche enogastronomico per la nota bontà dei prodotti e delle ricette tradizionali del Bel Paese. Roma, la capitale, ha una tradizione culinaria longeva e molto caratteristica dai sapori ricchi e sanguigni, ma è anche una città multiculturale che offre a chiunque lo desideri una varietà di proposte gastronomiche di varie etnie. Il centro storico e i luoghi di maggior frequentazione turistica concentrano la scelta di ristorazione più ampia per i turisti stranieri che preferiscono ritrovare i propri sapori di origine e per i turisti italiani a caccia di sapori esotici. Se, per esempio, avete prenotato online al florishotel.it in Via Nazionale e avete voglia di sapori indiani, non vi resta che provare a pochi passi di distanza il Krishna 13, un ristorante di cucina tipica indiana su Via Nazionale.

Cosa mangiare al ristorante indiano

La cucina tipica indiana propone specialità come il riso al curry e il pollo tandoori. È rinomata anche la proverbiale cortesia del popolo indiano che nel ristorante Krishna 13 è confermata dalla cortesia dello staff oltre che dalla qualità dei prodotti e da un buon rapporto qualità prezzo. L’ambientazione introduce il cliente nelle atmosfere calde dell’India, con pareti colorate e tendaggi, legni e incensi profumati che invitano alla degustazione ei tipici piatti orientali. Il menù – sia alla carta che fissi – offrono un’ampia scelta di cibi da accompagnare a bevande tipiche della tradizione orientale. I menù fissi aiutano i clienti che per la prima volta si avvicinano alla cucina indiana ad avere un’idea generale delle ricette originali con la garanzia della qualità delle materie prime. Il menù prevede anche ricette esclusivamente vegetariane e piatti tipici a base di carne. Il menù alla carta, invece, pone il cliente nella libertà di scegliere cosa preferisce tra le specialità tandoori – ovvero cotte nel tipico forno indiano – a base di verdure, di carne o di pesce. Un buon pranzo indiano comincia con gli antipasti come:

  • i samosa che sono delle specie di ravioli triangolari ripieni di verdura e fritti;

  • i paneer pankira, formaggio fritto;

  • i prawn pakora o gamberoni fritti;

  • i chicken pakora bocconcini di pollo fritti;

  • i keema samosa ravioli triangolari imbottiti di carne di agnello macinato e speziato;

  • i papad roll o involtini ripieni con crema di gamberoni e patate.

I primi piatti della cucina indiana sono un trionfo di riso allo zafferano e spezie (prawn biryani), con gamberetti al curry cotti nel degh, un tipico recipiente indiano con la parte inferiore molto larga per le cotture lunghe e aromatizzate. Allo stesso modo si prepara il pollo al curry con riso basmati o l’hyderabadi biryani con agnello e frutta secca. La cottura nel forno tandoori, invece, caratterizza i secondi piatti a base di carne o pesce con particolari marinature speziate o anche l’impiego dello yogurt come nel caso del chicken tikka, bocconcini di pollo marinato nello yogurt con erbe e cotto nel tandoor o i mahi tikka, bocconcini di pesce spada marinati nello yogurt con panna e cardamomo. Il pasto si può concludere con un dolce tipico indiano, per lo più al cucchiaio, come lo shirkhand yogurt con zafferano e frutta fresca tropicale per riprendere anche le spezie assaggiate durante il pasto o il dolcissimo gulab jamin (polpette al latte) e il khir, farina di riso, latte e panna.

L’India nel cuore di Roma

Chi desidera trascorrere una serata fuori dal comune, la scelta di un ristorante indiano può essere l’ideale; per chi non conosce bene la tradizione culinaria indiana dovrebbe, però, prediligere quei ristoranti in cui il personale è disponibile a fornire tutte le indicazioni su come degustare al meglio i piatti; infatti le pietanze sono spesso servite “sul” pane. Il pane indiano – largo e dalla forma schiacciata – accompagna la maggior parte delle pietanze e ve ne sono di gusti e qualità diverse: dal cheese naan , pane ripieno al formaggio al lachna pratha sfoglia di pane cotta al forno tandoor dal pudina paratha (pane con foglie di menta) al kima naan, pane ripieno di carne e piselli fino al garlic naan, il pane all’aglio. E ad ogni pietanza si può abbinare una bevanda – birra o prevalentemente te – da provare nelle versioni “salate” o con il latte, oppure provare il lassi – una bevanda che può essere sia dolce che salata – a base di yogurt, latte, sale, limone, cumino, da servire fredda a fine pasto e dal grande potere rinfrescante. Insomma, scoprire un’altra cultura rimanendo a Roma può essere l’inizio di un nuovo viaggio.

Di Roberto Rinaldo

Trascorro il mio tempo nel mondo delle parole e vivo per la comprensione.