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Un vecchio adagio raccomanda a ciascuno di fare il proprio mestiere, quello che conosce e del quale sa come occuparsi: e in effetti, andando a tentoni, è facile far danni. Fra le tante possibilità che ci possono capitare nella vita c’è, ad esempio, quella di dover traslocare: e proprio perché capita piuttosto di rado nel corso di una vita, è difficile che la persona media disponga delle competenze necessarie a gestire un trasloco senza problemi, magari facendosi aiutare da qualche amico e noleggiando un furgone per risparmiare qualche euro.

È vero, non neghiamolo, che in certi casi agire così possa essere una valida idea: pensiamo ad un ragazzo che per la prima volta “esce di casa”, con non più di una dozzina di scatoloni per contenere tutte le sue cose, una schiera di amici felice di dare una mano, e una distanza da coprire che magari è di pochi chilometri. In questi casi un trasloco può essere non solo semplice ma addirittura divertente, ed è normale gestirselo da soli. Ma che fare, invece, nel caso di traslochi nazionali, ben più complessi e strutturati, dove c’è una massa significativa di mobili e scatoloni da spostare per centinaia di chilometri e un’organizzazione impeccabile?

Certo: il costo non sarà indifferente, se decidiamo di avvalerci dei servizi di un’impresa professionale per il nostro trasloco, e in un momento già caratterizzato da spese come un trasferimento, questo potrebbe pesarci. Ma in fondo, sarebbe un vero risparmio, ad esempio, fare da noi e rischiare di rompere, per disattenzione o incompetenza, un televisore, un frigorifero, o qualche mobile di grande valore? Tutto il presunto risparmio svanirebbe in un attimo, e insieme nascerebbe un problema serio di rimpiazzo, oltre alla rabbia derivante dall’aver commesso un errore di valutazione. Cerchiamo il risparmio in altro modo, richiedendo diversi preventivi e valutandoli con attenzione: ma non improvvisiamoci ciò che non siamo.

Di Roberto Rinaldo

Trascorro il mio tempo nel mondo delle parole e vivo per la comprensione.