Quando si vede in lontananza una scintillante M gialla non si può non pensare alla nota catena di fast food e franchising più famosi e letteralmente presenti in ogni parte del mondo. La catena McDonald’s è uno dei simboli della globalizzazione dell’America e la storia che precede questo marchio è davvero incredibile e discussa tant’è che arriva a dividere i pareri di molti anche ai giorni nostri. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più.

McDonald’s: la storia

La storia ha come protagonisti i fratelli Richard e Maurice McDonald, gli inventori del marchio, e Ray Kroc, l’ideatore della catena di franchising a livello mondiale.

La storia dei fratelli McDonald e Ray Kroc

I fratelli McDonald sono Richard e Maurice, conosciuti direttamente con i loro soprannomi e quindi come Dick e Mac, nati rispettivamente nel 1909 e nel 1902 nel New Hampshire da una famiglia di immigrati irlandesi. I due avevano deciso di trasferirsi i California mossi dall’idea di costruire qualcosa di importante dopo che il padre aveva invece vissuto un’esperienza negativa nell’ambito del lavoro. L’uomo, infatti, era stato licenziato dopo 42 anni di lavoro in una fabbrica di scarpe di Manchester, la G.P. Krafts senza nemmeno la possibilità di percepire la pensione dopo anni di lavoro e fatica. Fu questo proprio evento la molla che fece arrivare i due fratelli  in California appena diplomati con l’intento di diventare milionari entro i 50 anni.

La California, al momento dell’arrivo dei due fratelli, rappresentava la meta del sogno americano, era il luogo da cui poter partire e scalare il successo. Dick e Mac non avevano però l’idea di sfondare nel mondo della ristorazione, anzi il loro sogno era quello di entrare nel mondo del cinema. Per questo prima lavorarono alla Columbia e poi aprirono un loro cinema, il The Beacon, non molto lontano da Los Angeles.

Purtroppo però a casa della Grande Depressione la loro avventura nel mondo del cinema non durò a lungo e dopo 7 anni si trovarono costretti a chiudere i battenti. Ma questa situazione li portò a prendere la decisione di buttarsi nel settore della ristorazione e così dopo poco tempo aprirono un drive-in restaurant: il McDonald’s Barbeque a San Bernardino. Inizialmente quindi i clienti arrivavano in macchina e potevano ordinare il cibo senza dover scendere dalla macchina.

Il menù era vario, ma il prodotto più richiesto era l’hamburger e da qui nacque l’idea che portò al primo McDonald vero e proprio tant’è che dopo qualche anno chiusero il drive-in per aprire un ristorante con un menù rivoluzionato ma che comprendeva hamburger, patatine e frullati. Le cose andarono davvero bene e questo portò anche la decisione di espandersi con altri ristoranti, dando il via ad un nuovo trend per la ristorazione.

Entra qui in gioco Ray Kroc che al momento dell’incontro con i due fratelli era un venditore di frullatori. I tre si incontrarono per la prima volta nel 1954 in quando i due fratelli ordinarono a Kroc una serie di frullatori, sembra da 6 a 8. Kroc restò piacevolmente stupido dalla catena di lavoro messa in piedi dai due e così propose di mettersi in società e aprire una rete di McDonald in franchising. Dopo qualche resistenza i due accettarono e Kroc diventò agente di franchising, pagando a loro una quota per ogni nuovo McDonald aperto. Le cose andarono bene fino al 1961, ma poi le strade dei 3 si divisero.

McDonald’s oggi

Kroc decise nel 1961 di comprare l’intero marchio, diventando così unico proprietario, ma non è chiaro quali furono gli accordi fra i tre e così mentre Kroc continuò la sua scalata di successo i due fratelli restarono proprietari solo del primo ristorante di San Bernardino a cui cambiarono nome. Passò poi poco tempo e decisero di chiudere e tornare nel New Hampshire. Purtroppo come siano andate le cose non è chiaro e l’opinione pubblica si divide ancora in particolare per quel che riguarda la figura di Kroc.

 

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.