Una boccata d’aria diventa preziosa quando gli spostamenti sono limitati
La pandemia che ha coinvolto tutti gli stati del mondo ha sicuramente rimesso in discussione moltissime cose della vita di tutti noi. Non solo ci ha costretto a riflettere sull’importanza della qualità dello svolgimento della nostra esistenza, ma ci ha portato a prendere in considerazione alcuni aspetti quotidiani ai quali prima non davamo assolutamente importanza o che comunque rappresentavano un aspetto minore delle nostre giornate.
Il Covid ha principalmente fatto rivalutare in maniera esponenziale qualsiasi tipo di sbocco all’aperto, diventato quasi prezioso nel momento in cui il virus ha relegato in casa miliardi di cittadini. Il non poter uscire di casa e non poter liberamente girare in giro per le strade, ha fatto acquisire importanza e valore a tutte le abitazioni in grado di vantare spazi all’aperto quali giardini, terrazzi, balconi e così via.
Le attività ristorative e il nuovo decreto-legge
Parte da lunedì 26 aprile il nuovo decreto Covid in termine di riaperture e finalmente anche tutte quelle attività che fino ad oggi non potevano rimanere aperte si preparano ad una ripartenza.
Fra le varie categorie che sono state penalizzate, i ristoratori sono tra quelli che hanno avuto la peggio, non potendo ospitare per un lungo periodo alcun tipo di cliente né a pranzo né a cena. Ora la possibilità di riaprire le porte dei propri locali ai clienti c’è, ma sempre limitatamente ai tavoli collocati all’aperto. Ed ecco che anche in questo caso possedere un plateatico esterno diventa un plus, rispetto invece a chi purtroppo ha soltanto delle sale interne.
Soprattutto poi nelle grandi metropoli le aree all’aperto risultano essere uno sfogo per i cittadini: poter offrire alla clientela un bar con tavolini all’esterno a Roma o un ristorante con giardino a Milano è la carta vincente per tutti i ristoratori che hanno sofferto duramente la crisi economica da pandemia.
La voglia di ripresa e di rinascita
Sembra quasi che le nostre vite siano state messe in stand by, forzatamente, per più di un anno. Anche chi si riteneva un tipo estremamente solitario, dopo il Covid 19, ha probabilmente riconsiderato la necessità di relazionarsi con il mondo esterno e ha rivalutato sicuramente l’importanza dei rapporti con gli altri.
Abbiamo voglia di tornare a camminare per le strade, a passeggiare nelle piazze delle nostre città, a gustare un buon pranzo all’aperto nei giardini dei ristoranti di Milano e a godere di un ottimo aperitivo in compagnia nei bar, in riva al lago o al mare, e a cenare difronte ad un tramonto.
La voglia di evasione, di libertà e di contatto con gli altri è davvero tanta e, non appena si potrà tornare ad un minimo di normalità, senza ombra di dubbio la popolazione si concederà quei piccoli vizi che tanto sono mancati in questo periodo.
Torneremo a pranzare e cenare fuori casa
Dopo mesi e mesi di “clausura” in casa propria, esiliati dal resto del mondo, costretti ai fornelli mattina e sera, senza la possibilità di prendersi una piccola pausa dallo smartworking e dalla routine quotidiana “d’appartamento”, siamo tutti in attesa di poter tornare a riunirci con i nostri amici e familiari davanti ad una bella tavolata.
Se poi questo avviene nel ristorante di un giardino all’aperto a Milano o sotto un bel porticato la soddisfazione e il piacere saranno ancora maggiori.
Ci sono tutti i momenti di vita preziosi da dover recuperare: le feste di compleanno, le cene di lavoro, i pranzi da cerimonia, i banchetti di matrimonio. Fortunatamente si va incontro alla bella stagione e tutte queste speciali occasioni che non abbiamo avuto modo di poter celebrare prima potranno ora essere festeggiate all’aperto come si deve.
Ci auguriamo, dunque, che il Covid man mano diventi sempre di più soltanto un ricordo lontano, che ci ha però lasciato un prezioso insegnamento: l’importanza di tutti gli spazi aperti e la necessità di salvaguardare tutte quelle aree preziose per la nostra salute e il nostro benessere, quali i parchi, i giardini, le spiagge, il mare, la montagna e tutte le aree esterne che il nostro pianeta ci regala.