esame maturità 2021

Ci siamo, mancano ancora pochissimi giorni alla fine della scuola. Per molti sarà la fine di un anno horribilis, sia per studenti che per docenti, per altri sarà soltanto la conclusione della didattica, ma dovranno affrontare gli esami. In particolare ci vogliamo focalizzare sull’esame di maturità 2021 in modo da dare qualche consiglio utile per affrontarlo al meglio.

Esame di maturità 2021, non chiamatelo esame farsa

Prima di tutto iniziamo col dire che l’esame di maturità 2021 non è un esame farsa come molti sostengono. Certo, rispetto a quelli precedenti, eccetto lo scorso anno naturalmente, vengono a mancare le prove scritte, uno scoglio molto ostico da superare, anche a livello psicologico, per molti ragazzi.

Tuttavia, è prevista la stesura di un elaborato, in particolare qui daremo qualche suggerimento a chi dovrà effettuare questa prova in lingua, quindi sostanzialmente nei licei a indirizzo. L’elaborato dovrà essere un testo che condensi entro un certo numero di parole, le conoscenze dei ragazzi nelle discipline linguistiche.

Una prova in apparenza semplice, ma che nasconde diverse insidie, soprattutto il fatto che non si potrà scrivere di tutto in maniera esaustiva ma si dovranno formulare i concetti in modo da far evincere la propria preparazione e la capacità di riassumere.

Insomma, non uno scritto di quelli vecchio stampo, ma pur sempre uno scritto che, nelle intenzioni, servirebbe a rompere il ghiaccio, un preambolo all’esposizione orale.

Come preparare l’elaborato

Ormai il tempo stringe, quindi ci auguriamo che la maggior parte dei ragazzi si trovi a fare solamente un lavoro di assemblamento di concetti e revisione, tuttavia, vogliamo comunque illustrare le diverse fasi mediante le quali preparare l’elaborato.

La prima, sicuramente, è quella di aver ben chiaro l’argomento di cui si dovrà parlare e, in base a questo, stilare una sorta di tabella di marcia. Bisogna avere uno schema da seguire per non perdersi e procedere con un buon ritmo.

Ottima idea è quella di fare dei punti dopo un brain storming. Si scrive tutto ciò che viene in mente penando all’argomento assegnato e da quelle parole chiave inizia la ricerca. Si può appunto fare una ricerca per keyword sul web, ma anche consultare i vecchi cari libri può tornare utile.

Una volta reperito il materiale, meglio se direttamente in lingua, si deve riordinare il discorso in modo organico. Dopo una prima stesura sarà necessaria una revisione per poter rispettare il numero di parole stabilito.

All’orale senza ansia

Facile a dirsi senza ansia, ma che agli studenti venga prima e durante l’orale è una cosa normalissima. Quello che conta, però, è andare all’esame preparati. Si inizia dall’esposizione del proprio elaborato in lingua proprio per dare agli studenti la possibilità di rompere il ghiaccio, quell’attimo di incertezza e paure che, spesso e volentieri, bloccano le parole in bocca.

Il consiglio è quello di esporre con calma, cercando di mantenere più possibile il controllo. Anche la postura è importante. Muoversi continuamente, agitare gambe o battere un piede è chiaro segno d’ansia. Bisognerebbe invece dare alla commissione l’impressione di chi affronta, appunto, con maturità questa prova, ma ribadiamo, un po’ ansia e di agitazione è normale.

Anche stare seduti con gambe incrociate, ripiegati su se stessi e braccia sotto al banco non è il massimo, è un chiaro segno di chiusura e paura. Meglio, invece, sedersi in modo composto, occupando il giusto spazio sul banco, all’occorrenza, e cercando di guardare la commissione, senza tenere lo sguardo fisso verso il basso o che vaga nell’etere.

Notte prima degli esami

Una cosa che sconsigliamo è quella di fare la nottata del “ripassone”. Quello che non si sa la sera prima, non entrerà magicamente nella testa durante le ore notturne. Al contrario, servirà a essere spossati e, di conseguenza, meno concentrati.

Infine, esprimersi con un linguaggio corretto, adatto alla propria età, spedito e senza titubanza, farà un’ottima impressione alla commissione. In bocca al lupo a tutti.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.