Un viaggio in Spagna può essere l’occasione, oltre che di scoprire le bellezze artistiche e paesaggistiche, per assaggiare tanti piatti caratteristici della cucina iberica. Ogni angolo del paese presenta piatti ispirati da quello che offre il territorio che, come quello italiano, passa dal mare alla montagna. Dopo aver parlato della cucina messicana, ecco quindi qualche piatto della cucina spagnola.

Paella valenciana

Piatto iconico della cucina spagnola, la paella valenciana prende il nome dal tipo di padella che veniva utilizzata per prepararla. Nata a Valencia, la sua ricetta si è diffusa presto in tutta la Spagna, diventandone l’emblema gastronomico, e in seguito in tutto il mondo. L’ingrediente di base è il riso. La ricetta originaria prevedeva l’utilizzo di tutto ciò che fosse disponibile e commestibile. Oggi ne esistono diverse varianti: con verdure, pollo, frutti di mare, e anche la versione arroz negro, con riso tinto al nero di seppia, dal sapore più intenso e deciso. Quando al posto del riso vengono usati gli spaghetti spezzati o capelli d’angelo, siamo di fronte alla Fideuà.

Gazpacho andaluso e Salmorejo

Il Gazpacho andaluso è la zuppa più famosa della intera Spagna, tanto che ne esistono più oltre sessanta versioni. Gli ingredienti di base sono: pomodori, peperoni, cetrioli, olio di oliva, cipolla, aglio e aceto che dovranno essere rigorosamente frullati insieme. Ricorrente è l’utilizzo di spezie come la paprika, per renderlo più aromatico e piccante. Il Gazpacho si consuma freddo, a volte viene servito con l’aggiunta di cubetti di ghiaccio, per questo è ottimo da gustare durante i mesi estivi, perfetto anche come aperitivo. Una sua famosa variante è il Salmorejo, più denso e semplice, che si prepara con pane inzuppato in una salsa a base di aglio, pomodoro, olio, aceto e sale, e viene servito con tocchetti di jamon serrano e uova cotte.

Cocido Madrileño

Si tratta di uno stufato a base di ceci, verdure, solitamente cavolo o fagiolini, carne di vitello, carne di pollo, prosciutto, pancetta o chorizo. Indubbiamente una delle esperienze gastronomiche più gratificanti da fare in Spagna, vista l’opulenza di questo piatto, il cui consumo è indicato soprattutto durante i mesi invernali. Piatto di origine ebreo, il Cocido va consumato in tre fasi: prima si mangia la minestra di verdure o il brodo di cottura dei ceci, con l’aggiunta di riso o fideos (spaghetti spezzati), poi i legumi e poi la carne.

Un delizioso pasto step by step di cui esistono piccole varianti in tutto il paese, come il Cocido Maragato, il tipico stufato della Cantabria la cui peculiarità è che nei tre turni viene servito esattamente al contrario: prima la carne, poi le verdure e in fine la zuppa.

Escalivada catalana

Piatto a base di verdure grigliate che deve il suo nome dal verbo catalano “escalivar”, ovvero arrostire sulla brace. È proprio così che si preparano gli ingredienti principali di questa pietanza, che sono: cipolla, pomodoro, peperone rosso e melanzane, tagliati a striscioline e conditi con olio extra vergine d’oliva, sale e aglio. È tipico presentarla su una fetta di pane tostato, accompagnandola con filetti d’acciuga. Si serve, normalmente a temperatura ambiente e la si consuma per lo più in estate, stagione favorevole per una bella grigliata in giardino.

Ensaimada de Mallorca

Un dolce tipico dell’isola di Mallorca fin dal XVII secolo. La parola ensaïmada deriva dal catalano saïm, che significa lardo. L’ingrediente essenziale della ricetta originaria, oggi spesso sostituito dal burro, era infatti lo strutto a cui si aggiungevano farina, zucchero, uova, lievito e acqua. Dalla caratteristica forma a spirale, il suo impasto è costituito da strati, mentre la consistenza è a metà strada tra una brioche e la pasta sfoglia. Può essere guarnita semplicemente con dello zucchero a velo, o farcita con crema, cioccolata, marmellata di zucca. Durante il periodo di Carnevale la si prepara con la sobrassada, il tipico salame mallorquino molto simile alla nostra soppressata calabrese.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.