Cucina piemontese: 4 primi piatti tipici

La cucina tipica piemontese è ricca di piatti tradizionali ormai conosciuti e consumati in tante altre regioni italiane. La forza di questa cucina, come per tutte le tradizioni culinarie italiane, è la genuinità e la prelibatezza dei prodotti che il territorio mette a nostra disposizione.

Se qualche mese fa abbiamo visto quelli che sono alcuni dolci tipici piemontesi del periodo natalizio, adesso vi diciamo come preparare tre primi piatti tradizionali del Piemonte.

GNOCCHI ALLA PIEMONTESE

  • 1 kg di patate passate in purea
  • 100-300g di farina bianca

Iniziate con il lessare un chilogrammo di patate in acqua salata, poi sbucciatele e passatele allo schiacciapatate.

Impastate con massimo 300gr di farina, infarinate bene la spianatoia e formate con la pasta ottenuta un lungo grissino spesso un dito circa, tagliate dei cilindretti lunghi circa due centimetri, passateli tra i denti di una forchetta per dargli la caratteristica forma.

Buttateli in acqua bollente salata e appena verranno a galla toglieteli con una schiumarola.
Conditeli con burro e formaggio (fontina) fuso, con un sugo di carne, o anche solo con un sugo di aglio pomodoro e basilico.

TAJARIN CON FEGATIN

  • per la pasta: 400 gr. di farina bianca 00 e 4 uova
  • 300 gr. di fegatini e cuori di pollo
  • 70 gr. di burro
  • mezza cipolla tritata
  • una spruzzata di vino bianco
  • un cucchiaino di concentrato di pomodoro
  • sale

Setacciate la farina a fontana sulla spianatoia, fate un incavo nel centro e rompetevi le uova.

Incorporate con le dita, a poco a poco, le uova e la farina; quando la farina sarà assorbita, impastate bene con le mani lavorando per circa dieci minuti, comunque fino a che la pasta non risulterà soda e liscia, poi formate una palla. Infarinate la spianatoia e il mattarello, schiacciate la pasta coi palmi delle mani e poi iniziate a stenderla con il mattarello, poi, se intendete utilizzare la macchinetta, dividete la pasta facendone dei pezzi, passateli nei rulli diverse volte, anche nei rulli più sottili se desiderate, fino a che non risulterà liscia e sottile.

Passate i fogli così ottenuti nel tagliapasta, otterrete delle striscioline di pasta che avrete cura di depositare su canovacci cosparsi di farina.
In un tegame fate imbiondire la cipolla con il burro, unite i cuori, fateli rosolare e spruzzateli con il vino: appena il vino sarà evaporato, aggiungete un mestolo di acqua bollente.

Quando i cuori saranno quasi cotti, unite i fegatini, cuoceteli velocemente e saltate. Versate questo sugo sui “tajarin”, lessati nel contempo in abbondante acqua salata, e scolati al dente.

RISOTTO ALLA PIEMONTESE 

  • 300 gr riso
  • una cipolla
  • una carota
  • un gambo di sedano
  • 150 gr di buona carne tritata
  • un bicchiere di vino bianco secco
  • 50 gr di fontina
  • 50 gr di burro
  • brodo
  • olio
  • sale e pepe q.b.

Fate un soffritto con l’olio, le verdure tritate e la carne tritata. Fate ben rosolare, salate, unite il riso, aggiungete il bicchiere di vino bianco e lasciate evaporare.

Cuocete bagnando ogni tanto con brodo caldo; a cottura ultimata, unite il burro e la fontina a striscioline, pepate, amalgamate bene e servite.

RISOTTO ALLA PIEMONTESE – RISOTTO ROSSO

  • 350 gr. di riso superfino
  • mezza cipolla piccola
  • un litro abbondante di brodo bollente
  • 50 gr. di burro
  • una spruzzata di vino bianco
  • un cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • grana

In una casseruola fate soffriggere la cipolla affettata con 25gr di burro, mettete il riso, tostatelo e spruzzatelo con il vino bianco, che dovrà evaporare a fuoco vivo, mentre rimescolerete il tutto. Versate a questo punto un mestolo di brodo nel quale avrete sciolto il concentrato di pomodoro; fate cuocere a fuoco moderato, aggiungendo il resto del brodo un po’ alla volta.

Appena il riso sarà pronto, toglietelo dal fuoco, fate sciogliere il rimanente burro e aggiungete il formaggio grattugiato. Servite dopo aver lasciato riposare qualche minuto.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.