Con il termine `ossidazione` facciamo riferimento a tutti quegli elementi che subiscono la perdita di elettroni da parte di una specie chimica.
Gli elettroni persi si aggiungono ad un'altra specie chimica, causando così la riduzione di ossidazione.
Approfondiamo di più il concetto!
Quando avviene l'ossidazione
Possiamo dire che quando un elemento, o una specie chimica, perde elettroni, allora avviene l'ossidazione.
Tuttavia, essa viene chiamata `riducente`, perché grazie ad essa sarà possibile aggiungere elettroni ad un'altra specie chimica, e quindi quest'ultima ridurrà il suo livello di ossidazione.
A volte, quando alcuni elementi chimici si ossidano, non è poi così preoccupante, come ad esempio lo sviluppo di alluminio anodizzato super resistente. Altre volte, invece, quando un composto chimico si ossida, è preoccupante perché può essere distruttivo, ad esempio quando un metallo si arrugginisce.
Il termine nel passato
Nei vecchi tempi con il termine ossidazione si avevano 2 tipi di pensieri diversi, ovvero:
1) L'ossidazione che mischia l'ossigeno: ovvero si pensava che un composto chimico subiva ossidazione quando ad esso veniva aggiunto ossigeno. Il motivo era che a quel tempo il gas dell'ossigeno era il primo agente ossidante noto.
2) L'ossidazione che implica l'idrogeno: tuttavia, il primo tipo di ossidazione esaminato è ciò che si pensa tutt'ora. Ma quest'altro tipo di ossidazione è uno ancora più vecchio.
Con questa metodologia si pensava che un elemento chimico subiva ossidazione quando perdeva idrogeno, mentre riduceva il suo livello di ossidazione quando ad esso si aggiungeva idrogeno.
L'ossidazione e la riduzione
Ebbene, ogniqualvolta avviene un processo di ossidazione, essa dovrà sempre essere accompagnata da un processo di riduzione, in quanto in una specie chimica non ci sono elettroni isolati.
Pertanto, questo meccanismo prende il nome di `ossido-riduzione`, o più brevemente `redox`.
Tale meccanismo è ciò di cui abbiamo parlato prima, ovvero che una specie chimica perde elettroni, quindi si ossida, e viene chiamata `riducente`; mentre la specie chimica che riceve gli elettroni diminuisce la sua ossidazione, essa viene chiamata `ossidante`.
Le tipologie
Ad oggi esistono 2 tipologie di ossidazione, e possiamo classificarle in: ossidazione lenta e ossidazione veloce.
Vediamo cosa significa.
• Ossidazione lenta: questa tipologia di ossidazione è quella presente nella vita di tutti i giorni, ovvero è un tipo di ossidazione che possiamo vedere anche ad occhio nudo, ad esempio l'ossidazione sui metalli.
• Ossidazione veloce: quest'altra tipologia di ossidazione è molto più evidente della prima. Avvengono attraverso una reazione chimica e genera una gran quantità di caldo.
Come misurare il livello di ossidazione di una specie chimica
L'unico strumento raccomandato dall'Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo e dalla comunità scientifica internazionale è il test `d-ROMs`.
Questo speciale test consente di misurare la capacità `ossidante` di un campione di una specie chimica.
Conclusione
Arrivati a questo punto, possiamo dire che l'ossidazione è un fenomeno davvero particolare. Esso avviene quando in una reazione chimica ci sono più cariche positive (protoni), mentre gli elettroni vengono donati ad un'altra specie chimica, aumentando le sue cariche negative (elettroni).
Abbiamo visto che esistono 2 tipologie di ossidazione e che a volte, quando un composto chimico si ossida, può essere un fattore positivo o negativo.
Infine, abbiamo compreso che attraverso un test d-ROMs sarà possibile vedere il livello di ossidazione presente in una particolare reazione chimica.