Viviamo in una società estremamente competitiva e frenetica, quindi un semplice dibattito tra due o più persone spesso diventa uno scontro senza esclusioni di colpi per imporre le proprie ragioni e le proprie idee. Questo atteggiamento non è positivo né in un ambiente di lavoro né nei rapporti interpersonali, anzi è tossico. In tale ottica la comunicazione assertiva è una sorta di cura contro la “mala comunicazione”.

La comunicazione assertiva aiuta ad esprimere in modo chiaro e trasparente le proprie idee e le proprie emozioni, ma senza prevaricare gli altri e dando loro la possibilità di esprimere il proprio parere e le proprie opinioni. Chi vuole rafforzare la propria leadership all’interno di un ambiente lavorativo non deve imporre con la forza la propria idea, ma deve confrontarsi serenamente con gli altri membri del team per vedere aumentare la propria autorevolezza e guadagnarsi il rispetto altrui.

 

Come utilizzare correttamente il linguaggio assertivo?

Alla base della comunicazione assertiva c’è la tipologia di linguaggio. In un dibattito chiaramente l’obiettivo è quello di esprimere la propria tesi, purché non venga presentata come una verità assoluta e inattaccabile. Bisogna lasciare sempre spazio alle opinioni degli altri, mettendosi in discussione e rispettando il pensiero del proprio o dei propri interlocutori.

Non bisogna usare la forza per imporre la propria leadership, ma è necessario intraprendere una percorso di condivisione con il proprio team. Un bravo leader deve permettere a tutti, senza distinzione, di esprimere le proprie idee poiché solo così possono nascere progetti condivisi.

Il linguaggio deve essere chiaro e, se non c’è accordo su un argomento, bisogna dirlo apertamente senza trucchetti comunicativi. Se invece si trovano punti in comune bisogna valorizzarli. In ogni caso non bisogna mai prevaricare l’altra persona e comunicare apertamente le proprie emozioni, positive o negative, senza filtri.

Nel seguente paragrafo analizziamo i 4 step fondamentali da seguire, ma chi vuole saperne di più può prenotare subito un incontro di vocal coaching di valutazione con un’esperta della materia. Il servizio viene offerto da Milena Origgi che propone il suo Inborn Voice, un metodo di vocal coaching altamente professionale e innovativo che è diventato un punto di riferimento mondiale.

 

I 4 step per una comunicazione assertiva vincente

Quando si parla di comunicazione assertiva sicuramente si fa riferimento al linguaggio e alle parole, ma non solo. Ci sono altri fattori fondamentali che contribuiscono a costruire un linguaggio assertivo vincente e performante sul lavoro e nei rapporti personali.

Uno di questi è il contatto visivo: quando si ascolta è necessario tenere lo sguardo fisso verso l’interlocutore mostrando attenzione e interesse. Se invece si sta parlando dinanzi ad una platea o a un gruppo di persone è opportuno spostare lo sguardo continuamente, sia per coinvolgere tutti sia per evitare di fissare qualcuno come se si volesse assumere uno sguardo di sfida.

Grande importanza la rivestono anche le espressioni del volto, che devono essere coerenti con ciò che si sta dicendo senza mostrare segni di disprezzo o di aggressività.

Un ruolo cruciare lo giocano anche i silenzi. Qualcuno potrebbe percepire il silenzio con disagio o con imbarazzo, ma non è così. Spesso i silenzi e le pause vengono usati da abili oratori e politici per due motivi: raccogliere le idee e aumentare il livello di attenzione di chi ascolta. Occhio anche al tono di voce, che deve essere moderato e mai aggressivo.

Infine è opportuno conoscere il linguaggio del corpo. Da evitare braccia conserte o gambe incrociate, che trasmettono un’idea di chiusura, così come è necessario assumere una postura sicura e composta.




 

Esempi di comunicazione assertiva

Per avere un’idea di come sfruttare la comunicazione assertiva, ecco alcune frasi da utilizzare per intrattenere un discorso maturo e soprattutto win-win, dal quale ne escano vincenti entrambi gli interlocutori.

“Per me è importante parlare di questa cosa” – una frase del genere è utile per catturare l’attenzione dell’interlocutore, soprattutto se dalle prime battute appare distratto o annoiato.

Per frenare l’irruenza del proprio interlocutore, che magari usa un tono di voce alto o aggressivo o parole piuttosto forti, è sufficiente dire: “Mi sento a disagio quando mi parli in questo modo”, aggiungendo una frase del tipo: “Gradirei che tu usassi un tono più calmo”.

Talvolta è doveroso negare una richiesta, ma piuttosto che replicare con un no secco si può rispondere così: “Non posso accettare questa richiesta, ma c’è un’altra soluzione”. Così facendo si spengono i riflettori sul problema e si accendono su una soluzione alternativa che può far felici entrambi, bloccando sul nascere possibili frizioni.

Di Roberto Rinaldo

Trascorro il mio tempo nel mondo delle parole e vivo per la comprensione.