La cultura degli aborigeni australiani
Quando si pensa all’Australia spesso le prime immagini che vengono in mente sono quelle dei canguri o del tenero koala. Tuttavia, se è vero che la natura australiana presenta peculiarità uniche, è altrettanto vero che anche per quanto riguarda l’arte e la cultura gli aborigeni hanno veramente moltissimo da insegnare.
Chi si vuole appassionare alla cultura aborigena australiana probabilmente dovrebbe programmare un viaggio nel Nuovissimo Mondo e più avanti in questa pagina suggeriremo alcune importanti informazioni per poter visitare questo fantastico Paese. Prima, però, vogliamo fornire alcune informazioni sulla bellezza della cultura degli aborigeni, che permetterà di comprendere meglio questo popolo e il suo modo di intendere la vita.
La cultura aborigena è considerata la più antica della Terra: anche se non è facile definirne la prima apparizione della civiltà aborigena, le moderne tecniche di datazione sugli scavi archeologici più antichi sono riuscite a definire date che si aggirano tra i 40 mila e i 60 mila anni fa.
Ma la caratteristica principale degli aborigeni non è tanto l’antichità della loro cultura, quanto piuttosto l’elevata unione che essi sentono con la natura. Ogni elemento naturale, infatti, dalle rocce al mare, dai fiumi agli alberi e ancora il sole, la luna e le stelle ha un’importanza fondamentale e sacra in quanto parte della natura.
Come vivono gli aborigeni australiani
Se si desidera andare in Australia si deve per prima cosa ricordare che la cultura aborigena, per quanto affascinante e di grande interesse culturale, oggi è molto cambiata. L’epoca coloniale, infatti, ha portato alla quasi totale distruzione dei nativi australiani: oggi, la maggior parte degli aborigeni ha perso la propria identità, vive nelle periferie cittadine spesso in condizioni di degrado. Nonostante l’epoca coloniale sia conclusa da diverso tempo, il riscatto dei nativi australiani è ancora molto lontano.
Molti aborigeni australiani vivono lavorando come braccianti quelle stesse terre che in passato appartenevano ai propri antenati. Leggermente differente è la situazione degli abitanti delle terre del Nord: queste, infatti, non sono state civilizzate e le foreste, i fiumi e i laghi sono ancora incontaminati. Nelle terre dell’Australia settentrionale molti nativi vivono ancora secondo le antiche tradizioni, cacciando, pescando e raccogliendo i frutti della terra, mantenendo uno strettissimo contatto con la natura.
Oggi sono diverse le associazioni e gli enti che combattono per vedere riconosciuti i diritti degli aborigeni, la restituzione delle loro terre e la possibilità di poter vivere secondo quelle che sono le proprie tradizioni senza tuttavia doversi sentire inferiori a nessuno.
Per poter conoscere a fondo l’Australia e la sua cultura, d’altro canto, è fondamentale poter contare sulle conoscenze dei nativi, visitare i loro luoghi, ascoltare i loro canti e partecipare alle loro danze. Solo in questo modo, infatti, si potrà dire di aver veramente vissuto l’Australia.
Visti e permessi per soggiornare in Australia
Quanti sono interessati a visitare il Nuovissimo Continente e vivere un’esperienza unica di colori, profumi, musiche ed esperienze dovrà porre moltissima attenzione ai documenti da procurarsi e, in particolare, al visto.
Per recarsi in Australia, per lavoro o per piacere, bisogna infatti munirsi non solo di valido passaporto, ma anche di un visto particolare, che può essere differente a seconda del paese di provenienza, ossia della cittadinanza di chi ne fa richiesta. Esistono infatti due differenti visti, uno definito ETA e l’altro definito eVISITOR. Quanti hanno cittadinanza italiana, ad esempio, dovranno richiedere il visto eVISITOR. Va sottolineato che la domanda va fatta online, per cui è necessario disporre di una casella di posta elettronica per la ricezione e l’invio di eventuali ulteriori documenti e di una carta di credito per il pagamento del visto stesso.
La durata di un visto eVISITOR è di dodici mesi. Tuttavia, non è permesso restare dodici mesi di seguito in terra australiana: durante la validità del visto si potrà restare sul continente al massimo novanta giorni di seguito. Si potrà poi sempre tornare fino a quando il visto è valido ma sempre per periodi di tempo non superiori ai novanta giorni. Bisogna inoltre ricordare che il visto non può essere prolungato: una volta trascorsi i dodici mesi esso scade e, se si deve o vuole tornare in Australia, si dovrà procedere con una nuova richiesta di visto. Va comunque evidenziato che i tempi previsti per il rilascio del visto sono relativamente brevi, dell’ordine di pochi giorni, soprattutto se ci si affida a siti professionali come questo.
Come si può intuire dalla denominazione del visto, questo viene rilasciato per motivi turistici o per permanenze di carattere personale, ossia per visitare amici o parenti. Quando si arriva in Australia con un visto eVISITOR non si può lavorare: se si parte per l’Australia per cercare un lavoro stabile, quindi, sarà necessario richiedere un altro tipo di visto. Diverso, invece, il caso in cui ci si reca in Australia per lavoro, ossia per affari: in tal caso il visto eVISITOR è sufficiente. Bisogna però evidenziare, durante la richiesta, che si effettua il viaggio per affari.