Nei mesi invernali la natura si riposa in vista del prossimo ciclo vegetativo, riparandosi dalle temperature più rigide e preparandosi a sbocciare nuovamente dal mese di marzo in poi. Tuttavia, l’attività biologica non si ferma mai del tutto, in particolar modo per il prato e per le specie perenni, che continuano ad avere bisogno di un nutrimento.

La concimazione nel periodo più freddo richiede una grande attenzione, sia alle tempistiche sia alle tipologie di prodotti utilizzati. Ecco perché si rivela fondamentale seguire delle linee guida chiare per preparare con grande cura il terreno durante l’inverno, in modo tale da consentire non solo alle varie piante di poter ripartire con vigore in primavera, bensì anche di mantenere in ottima salute il substrato.

All’interno di quest’approfondimento vediamo quali sono i suggerimenti dei quali tenere conto per assicurare il corretto nutrimento al prato durante l’inverno.

Quando concimare il prato per evitare i danni del freddo?

Verso la fine del ciclo vegetativo, che può arrivare tra settembre e novembre a seconda della singola specie, si rivela molto importante procedere a concimare il terreno prima del freddo.

Quest’operazione risponde a uno scopo ben preciso, ovvero quello di riportare l’equilibrio tra le varie sostanze nutritive presenti all’interno del substrato. Per riuscire a produrre fiori, bacche, frutti e ortaggi, infatti, le piante hanno un enorme bisogno di elementi, tra cui prevalentemente azoto e potassio. Proprio quest’ultimo deve essere integrato nella concimazione autunnale per riuscire a preparare il tappeto erboso alla fase di riposo vegetativo e soprattutto alle rigide temperature dei mesi seguenti.

Coloro che decidono di optare per un concime a rilascio graduale possono sfruttare diversi vantaggi. Si tratta di un’opzione pratica per risparmiare tempo, avendo la certezza di dare al substrato tutto ciò di cui ha bisogno. All’interno dei concimi a rilascio graduale specifici per il prato disponibili oggi sul mercato oltre al potassio si trovano anche l’azoto e altre sostanze che permettono di prolungare la persistenza del colore verde fino alle prime gelate. Il potassio in particolare vanta un’azione benefica sul colletto delle piante, la parte più esposta per quanto riguarda i potenziali danni dovuti allo stress termico.

Cosa fare prima dell’arrivo della primavera?

Dopo la concimazione autunnale, che in alcuni casi può essere sufficiente fino a febbraio-marzo, il prato è nelle condizioni ideali per affrontare il riposo. Tuttavia le operazioni di concimazione del prato in inverno devono essere personalizzate a seconda delle varie specie vegetali che sono presenti in un determinato contesto.

Si deve evitare di concimare al culmine dell’inverno, ovvero generalmente dalla fine di dicembre fino agli ultimi giorni di gennaio. Verso metà febbraio è possibile reintrodurre il nutrimento. Chi ha la possibilità di utilizzare concime organico riesce ad assicurare tutti gli elementi necessari al prato e alla vegetazione. In alternativa i concimi minerali da distribuire verso metà febbraio devono essere prevalentemente azotati, allo scopo di stimolare la crescita delle foglie. Per favorire lo sviluppo dell’apparato radicale deve essere presente anche il potassio.

Come gestire al meglio la vegetazione in inverno?

Per tutti coloro che hanno progettato il giardino includendo piante biannuali o perenni, si rivela indispensabile non trascurare la fase di potatura. In maniera non dissimile a quel che concerne la concimazione, quest’attività svolge un ruolo cruciale nella cura del verde.

Prima di riparare le piante con teli protettivi, come ad esempio i teli di tessuto non tessuto reperibili nei negozi di giardinaggio, è fondamentale ridurre la vegetazione di circa la metà del volume.

Tra fine ottobre e il mese di novembre si deve procedere all’eliminazione di tutti i rami più deboli o a quelli già attaccati da parassiti durante l’attività vegetativa. Quest’operazione risulta indispensabile per consentire all’aria di circolare meglio e ridurre così la probabilità che insorgano patologie di origine fungina. Si tratta di un’accortezza da non trascurare mai, onde evitare che eventuali malattie si propaghino anche al prato.

Di Roberto Rinaldo

Trascorro il mio tempo nel mondo delle parole e vivo per la comprensione.