Sono tantissimi i giovani che, durante il periodo degli studi, decidono di guadagnare qualche soldino trovando un lavoro part-time o stagionale.
Tra i mestieri più diffusi si rilevano, se parliamo di lavoro stagionale, l’animatore dei centri estivi o dei villaggi, l’assistente bagnanti, il barman o il cameriere. Come esperienza da vivere durante tutto l’anno risaltano invece professioni come l’assistente virtuale, la gestione dei social media (soprattutto se si possiedono già competenze in materia o si sta facendo un percorso di studi inerente), la babysitter, il pet-sitter. Si tratta infatti di lavori che non richiedono un impegno continuativo: di solito si possono svolgere nel tempo libero, selezionando in maniera personale i momenti della giornata o della settimana che si vuole dedicare a questo impiego.
Scegliere un lavoro come babysitter può essere un’ottima soluzione per chi sta frequentando un corso universitario o una scuola di formazione che si occupi di educazione, di psicologia, di infanzia. E’ infatti un’occasione divertente e remunerativa allo stesso tempo per mettere sul campo le nozioni che si stanno acquisendo. Inoltre, concordando con la famiglia gli orari della collaborazione, diventa facile alternare momenti di studio con il lavoro. Se poi i bambini sono una delle tue grandi passioni, fare la babysitter permette di guadagnare, imparare, crescere, senza alcuna fatica.
Come si fa a trovare un lavoro come babysitter dunque?
Nel passato il canale migliore per un giovane che voleva fare il mestiere di babysitter era il passaparola: poteva essere il contatto tra amici, oppure, un vero classico, il bigliettino dalla panetteria con sopra indicato il proprio numero di telefono.
Ma i tempi si sono evoluti e oggi il web viene in aiuto per la ricerca di lavoro, anche come babysitter. Certo resta il valore del passaparola (che per i genitori italiani è comunque garanzia di fiducia e di tranquillità), ma vi sono diverse piattaforme che offrono alle famiglie la possibilità di trovare la babysitter ideale vicino a casa. E che quindi sono un’opportunità favolosa per i giovani che cercano lavoro in questo settore.
Il funzionamento è semplice: bisogna registrarsi inserendo la propria fotografia e i propri dati personali. Vengono poi richieste alcune informazioni specifiche: le lingue parlate, gli anni di esperienza, il tipo di studio fatto. Alcune volte viene chiesto di allegare un CV, proprio come accade per i siti per la ricerca personale più tradizionali. Qui però, invece che le keyword, ormai trucco indispensabile da inserire nel curriculum in modo da essere identificati con facilità dai recruiter, sono i filtri a fare da padrone. Infatti, i genitori alla ricerca di una babysitter inseriscono a loro volta, al momento della registrazione, tutti i filtri che caratterizzano la loro ricerca: il numero di bambini da guardare, le ore in cui c’è la necessità di avere il servizio, la richiesta di accudire un neonato o di sapere guidare l’auto. Sarà poi l’app stessa a fare il match perfetto tra i filtri inseriti dalla famiglia e quelli dei candidati babysitter.
Alcuni trucchi per candidarsi
Lato candidato, un aspetto da non trascurare è la tipologia di foto di profilo e la lettera di presentazione. Per quanto riguarda l’immagine del profilo alcuni sistemi sono stati studiati per bannare direttamente una foto non idonea per questo tipo di mestiere: una foto in costume, o anche solo un’immagine di una festa con un gruppo di 10 persone. La foto deve essere un ritratto fatto non necessariamente da un professionista ma che ti rappresenti con una bella luce, in un momento in cui sorridi, al massimo in compagnia con un bimbo (ma attenzione all’autorizzazione dei genitori per la pubblicazione di fotografie di minori sul web) per sottolineare anche a livello visivo le tue esperienze pregresse.
Nella lettera di presentazione è inutile perdersi in mille parole. Certe volte l’essere naturali è la chiave del successo: importante è sapersi differenziare, magari evidenziando cosa ti piace fare coi bambini oppure alcuni aspetti del tuo carattere. Sono queste le informazioni che colpiscono un genitore e posso fare la differenza. Se poi ci sono recensioni positive da parte di altre famiglie, è questa un’altra carta da giocare.
Quindi per trovare lavoro come babysitter nel 2024 si può certo sperimentare i canali tradizionali come le conoscenze dirette o le agenzie, ma è bene dare un’occhiata su internet e capire, tra le varie app, quale ti sembra più affidabile e efficiente e tentare anche questa strada. Facendo attenzione ai dettagli.