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Il rame è uno dei metalli più utilizzati in casa. Infatti molti attrezzi da cucina solo realizzati con questo materiale ma non solo, esistono molti altri strumenti che possono rivelarsi utili per le faccende di casa.

La pulizia del rame, però, non è semplice. Infatti è bene tenere conto di alcune accortezze per tirarlo a lucido proprio come si deve. Ecco perché abbiamo selezionato metodi vincenti per avere oggetti sempre scintillanti.

Come si pulisce il rame

Il rame, con il passare del tempo, si ossida e per tirarlo a lucido ci vuole tanta attenzione e un po’ di corretta manualità. Prima di tutto è necessario evitare l’utilizzo di accessori abrasivi che possono graffiare e rovinare in maniera irreversibile il rame. Procediamo con la pulizia superficiale con un panno, quindi asciughiamo il tutto ed eliminiamo gli aloni. Infine procediamo alla lucidatura ma sempre con la dovuta delicatezza del caso.

Come si puliscono le pentole di rame

Le pentole di rame sono un vero tesoro perché garantiscono cibi cotti alla perfezione e, soprattutto, gustosi. Questi strumenti, però, diventando difficili da pulire se le macchie sono ostinate. Pertanto è bene conoscere i metodi vincenti per eliminare ogni genere di incrostazione.

Sale, farina e aceto

Per iniziare prendiamo le medesime quantità di farina e sale e aggiungiamo l’aceto bianco per amalgamare. Una volta che si è formata una pastella stendiamola sulle zone da pulire e lasciamo tutto in posa per alcuni minuti. Dopo procediamo alla pulizia con sapone neutro e acqua.

Un’altra variante vincente è quella con sale fino e aceto bianco. Se questi due elementi vengono ben miscelati è possibile eliminare la tipica ossidazione del rame. Basta applicare il composto su un panno liscio e passiamola sulla parte interessata, successivamente sciacquiamo con acqua.

Esistono prodotti specifici?

Il rame ossidato può essere pulito anche con prodotti adatti per la manutenzione del metallo. Serve solo un panno umido e il rispetto delle istruzioni sulla confezione. Si tratta di soluzioni più semplici per chi non ha tempo o voglia di provare con rimedi naturali che, attenzione, si rivelano vincenti.

Che cos’è il rame?

Il rame, conosciuto in chimica con il simbolo Cu e il numero atomico 29, viene detto anche oro rosso poiché la sua colorazione, diversa dagli altri metalli, ricorda molto il colore. Si tratta di qualcosa che veniva usata sin dall’antichità, infatti, non sono rari i ritrovamenti di oggetti risalenti al 8700 a.C. realizzati con il rame.

Il nome ha un’origine latina e si chiamava aramen e aeramen, mentre la derivazione bronzo o rame è di natura indoeuropea. Con il trascorrere degli anni fu Plinio a sostituire la primordiale parola con cuprum da cui, oggi, deriva il simbolo in chimica.

Il rame veniva estratto in Grecia, precisamente a Cipro e per assonanza si riconduce la parola a aes Cyprium, cioè bronzo o rame che arriva da Cipro.

Le caratteristiche del rame

Il rame è molto utilizzato in elettricità per la sua conducibilità termica ed elettrica elevata, inoltre resiste alla corrosione e non si tratta di un metallo magnetico.

La conducibilità del rame

Il rame non permette la proliferazione dei batteri sulle sue superfici, quindi si definisce batteriostatico e per tale ragione trova impiego in cucina e in altre attività del genere. È diffuso anche nella rubinetteria, elettronica, elettrotecnica, impianti sanitari, architettura, lattoneria, artigianato, oggettistica, edilizia, monetazione e molto altro.

Perché il rame è soggetto all’ossidazione?

Tale processo è riconducibile al trascorrere del tempo e non solo è soggetto il rame ma anche altri metalli. La ragione è da trovarsi nel contatto del materiale con l’aria in un certo ambiente.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.