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Nel cinema, una delle professioni più ambite è diventare regista. Il regista è colui che dirige l’apparato realizzativo di un film, o di un prodotto audiovisivo in genere, coordinando il proprio lavoro con quello degli altri coautori e collaboratori (sceneggiatore, direttore della fotografia, montatore, scenografo, etc.).

E’ il “responsabile” della buona riuscita di un film o di un cortometraggio, il suo ruolo è fondamentale nelle scelte artistiche e visive della narrazione filmica, il contenuto delle inquadrature, e la direzione degli attori.

Arrivare a ricoprire il ruolo di regista può avvenire per esperienza nel settore o dopo uno specifico percorso di studi, soprattutto per acquisire le competenze tecniche e professionali per approcciare questo mestiere. E’ consigliato frequentare un corso da regista in una scuola di cinema che porti l’aspirante regista ad arrivare a conoscere tutti i campi della produzione artistica.

Una scuola che forma registi offre tanti laboratori e stage obbligatori che mettono gli studenti nella condizione di mettersi realmente al lavoro diretti da professionisti nel settore.

Tra le scuole professionali più rinomate sul territorio italiano, la Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini con sede a Ferrara è strutturata sulla base delle più importanti scuole di cinema d’Europa. Molti gli obiettivi formativi di questa scuola come insegnare a tutti gli allievi la realizzazione delle proprie idee grazie ad un approccio innovativo incentrato sullo sviluppo della persona e di tutte le competenze necessarie per diventare un professionista del cinema. Dalla progettazione e creazione di un film, cominciando dalla ricerca fondi fino alla produzione seguita dalla distribuzione cinematografica e vendita televisiva. I corsi principali sono recitazione, regia, sceneggiatura, montaggio e post-produzione.

Corso da regista: obiettivi e finalità

Il Corso da regista della  Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini è un percorso formativo triennale che intende offrire un pacchetto di strumenti che consentano agli allievi registi di esprimere e sviluppare le proprie attitudini per confrontarsi da protagonisti con una realtà professionale e sociale in continua evoluzione. Un approccio che si pone l’obiettivo di formare cinefili prima di tutto e registi e, al tempo stesso, cerca di concepire diversamente il ruolo di quest’ultimo.

Non solo nozioni, ma anche conoscenza. Oltre alla formazione di un bagaglio tecnico, punto focale del corso da regia è la costituzione di un bagaglio culturale, un arricchimento, che non sia solo intellettuale, ma anche umano. Basti pensare al dialogo importantissimo con i membri della troupe o a quel tipo di comunicazione da gestire con il pubblico in sala.

Dentro il corso di regia: tra teoria e pratica

Nel corso triennale di regia sono prese in esame, dibattute e sperimentate le tecniche e metodologie di studio che mirano a fornire agli allievi una piena conoscenza e padronanza del linguaggio cinematografico, declinato secondo le diverse applicazioni mediatiche: opere destinate al grande schermo, alla televisione, alla rete. Alla fase analitica segue una sessione dedicata alle attività di laboratorio, articolate nella direzione del cinema di genere e in quella del cinema d’autore, momento primario di attuazione e verifica delle nozioni acquisite.

Durante il primo e il secondo anno, insegnamenti, esercizi e laboratori forniscono agli allievi gli strumenti per approfondire il lavoro del regista, sviluppando e approfondendo attitudini, capacità e creatività. Gli studenti inoltre realizzeranno una serie di prodotti filmici in collaborazione con tutte le aree didattiche della Scuola. Nel corso del terzo anno, verificato il grado di apprendimento raggiunto, insieme agli allievi degli altri corsi si potranno realizzare le opere di diploma.

Il terzo ed ultimo anno sarà, infine, dedicato ad introdurre gli allievi nel mondo del lavoro, di cui viene promossa la partecipazione come stagisti sui progetti in lavorazione della società Controluce Produzione. L’allievo inoltre viene incentivato a produrre una sua prima opera professionale. Durante il terzo anno, ogni allievo si impegna nell’elaborazione di un ulteriore soggetto cinematografico che viene concretizzato e quindi sviluppato fino a diventare sceneggiatura, con una particolare attenzione alla sua realizzabilità.

Scuola sì, ma anche voglia di fare esperienza

Studiare va bene, ma anche nutrire la cultura rappresenta un plus per chi vuole avvicinarsi alla professione di regista. Assolutamente consigliati approfondimenti sulle produzioni cinematografiche, televisive o videoludiche, nonché lo studio analitico dei capolavori del cinema per capire le tecniche di regia dei maestri.

Di pari passo è bene sviluppare il più possibile anche le competenze di regia. Ad esempio, cimentandosi nella scrittura di sceneggiature, nella creazione di storyboard e set cinematografici, nella sperimentazione delle tecniche fotografiche, nello sviluppo della cultura musicale in colonne sonore.

Ultimo, ma non ultimo, esercitarsi come  videomaker realizzando cortometraggi con un team in grado di fare da troupe e cast. Più banalmente, per chi non disponesse di questi strumenti, è possibile creare brevi clip da pubblicare sui social. Negli ultimi anni, molti artisti del mondo dello spettacolo, registi compresi, sono diventati famosi grazie a produzioni dal costo contenuto diffuse sui canali social.

 

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.