Carnevale è una delle feste più divertenti per adulti e bambini, ogni anno è una vera corsa alla maschera più originale e di grande impatto. Ma quando si festeggia nel 2021 e qual è la sua vera storia?

Carnevale 2021, quando si farà?

Nonostante il 2020 sia stato un anno molto particolare condito da restrizioni e divieti, proprio per l’annoso problema della pandemia da Covid 19, sul calendario le celebrazioni non hanno cambiato posto.

Il Carnevale 2021 si festeggerà il 14 febbraio in occasione di San Valentino, proprio perché cade la 6° settimana dell’anno di domenica. Lasciando un attimo da parte la festa degli innamorati, nel 2021 si hanno non pochi dubbi che si potrà festeggiare questa celebrazione tra le strade o facendo una festa sfoggiando la propria maschera a tema o preferita.

Non è una festa solo dei bambini, come il Natale e le sue origini, considerando che molti adulti continuano a cercare il travestimento perfetto ogni anno. Nonostante si abbiano molti dubbi sullo stile della celebrazione per il nuovo anno, qual è la storia vera del Carnevale e perché si festeggia?

La vera storia del Carnevale

Questo periodo di festeggiamenti è caratterizzato da un suo sviluppo nel tempo soprattutto in quei Paesi che hanno una forte tradizione cattolica. Ma anche i non credenti festeggiano questo evento, proprio per la sua originalità e divertimento nell’impersonificare una persona diversa almeno per un giorno.

Oltre alle maschere, ci sono degli elementi di festa o di scherzo tra coriandoli e schiuma colorata che rende il tutto molto più affascinante. Ma quali sono le vere origini di questa festa? Secondo gli studiosi il termine arriverebbe da una espressione utilizzata dai latini carnem levare che indicava i banchetti del martedì grasso, che precedeva il periodo di Quaresima con digiuno e astinenza.

Infatti, se si nota, il Carnevale arriva sempre prima di Pasqua proprio per permettere questa cadenza precisa di eventi. Proprio il Martedì Grasso è atto a chiudere ogni tipo di festeggiamento dando poi spazio al periodo che precede la Pasqua.

Nonostante si pensi che il Carnevale sia stato influenzato da un ambito cristiano, ci sono testimonianze che sia stato concepito già in epoca antica. In grecia per esempio ci sono le feste dionisiache mente per i romani era solito celebrare i saturnalia: entrambe avevano dei dettagli in comune dove erano previsti scherzi e nessuno doveva svolgere i proprio obblighi sociali in quei giorni (come appunto vestire i panni di un’altra persona), liberi dagli schemi e dalle gerarchie.

Nella Metamorfosi Lucio Apuleio racconta che la festa in onore di Iside alcuni gruppi fossero soliti a mascherarsi, sfilando con un carro che serviva per rimettere insieme il cosmo dopo il caos accaduto in epoca primordiale.

Un altro riferimento molto importante lo fanno su Babilonia, infatti dopo l’equinozio di Primavera la popolazione ritualizzava la fondazione del cosmo con cerimonie di rappresentazione tra travestimenti e opere prime. Ma nel corteo appare anche un carro dove sfilavano il Dio Sole e la Dea Luna con uomini mascherati intorno che simboleggiavano lo Zodiaco.

Tutto questo porta nel Medioevo con delle testimonianze sull’uso del termine Carnevalo in testi del giullare Matazone da Caligano con celebrazioni in maschera e divertimenti atti a scherzi e momenti di spensieratezza. Non mancano anche i riferimenti durante il Rinascimento, tanto che I Medici a Firenze erano soliti organizzare feste in maschera sopra dei carri denominati trionfi con canti e risate, tra le composizioni musicali di Lorenzo il Magnifico.

Ad oggi le città italiane che rappresentano il Carnevale sono senza dubbio Venezia e Viareggio con caratteristiche lontane l’una dall’altra, anche per le tradizioni che appartengono loro. Non da meno la Sicilia e Sanremo, con altre città che fanno di questa celebrazione la loro punta di diamante.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.