Probabilmente per via del periodo natalizio, per la ripresa lavorativa (seppur graduale) post pandemia e per la settimana del Black Friday, gli italiani hanno deciso di darsi alle “spese folli”. Un report ha dimostrato infatti, un boom di prestiti personali per somme che vanno da 200€ a 75 mila euro.

A confermare il trend è Germanò Marco di Prestitimag, portale specializzato nel settore dei prestiti personali.

Boom di domande per ottenere prestiti personali: cosa sta succedendo?

Stando agli ultimi dati emersi dal report pubblicato dal Barometro Crif, i prestiti personali avrebbero registrato il +19,5% paragonando il periodo di ottobre 2022, rispetto allo stesso periodo ma dell’anno scorso (ottobre 2021).

In totale, la crescita dei finanziamenti ammonta al 10%, con importo medio di circa 12.041€. I prestiti personali hanno dimostrato un trend controtendenza rispetto ai mutui, che invece sono rallentati a causa dei forti tassi di interesse.

Il motivo per la quale i finanziamenti personali sono molto richiesti, è per la facilità di accesso al credito (a differenza dei mutui, i cui requisiti sono più stringenti).

Per poter ottenere un prestito personale è indispensabile essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Residenza in Italia;
  • Avere la maggiore età;
  • Non superare i 75 anni (alcuni enti di credito potrebbero prevedere un’età differente);
  • Disporre di un reddito fisso e costante (fornire le ultime buste paga o CUD in caso di libero professionista).

Questa tipologia di accesso al credito, consente al richiedente di poter ricevere la somma di denaro che gli verrà accreditata, direttamente sul suo conto corrente bancario. Da non confondere con i prestiti finalizzati, che invece vengono erogati a fronte di una specifica motivazione: acquisto di un’auto, ristrutturazione, cambio dell’arredamento e via dicendo.

Le banche ed enti di credito disposti a valutare da domanda per erogare prestiti personali, possono dare l’opportunità di applicare un tasso di interesse fisso. In tempi attuali, a meno che non sia eccessivamente elevato, potrebbe essere una soluzione migliore rispetto al tasso variabile.

Nel caso in cui si verificasse una insolvenza bancaria, l’istituto di credito potrà ricorrere ad una delle pratiche previste dalla Legge, per poter ottenere la cifra che gli spetta (con possibilità di applicare sanzioni e interessi maggiorati).

Cos’altro sapere sul prestito personale prima di richiederlo

Il prestito personale può essere richiesto – come abbiamo visto – previe garanzie reddituali e fornendo i requisiti anagrafici evidenziati nell’elenco sopra. Fatto ciò, è indispensabile valutare minuziosamente la convenienza dell’accesso al credito di interesse.

Nello specifico, andrebbero analizzati con molta attenzione i tassi di interesse applicabili, ovvero il Tasso Annuo Nominale e il Tasso Annuale Effettivo Globale.

  1. TAN: il tasso in questione, si basa su una percentuale annua e rappresenta quello di “interesse”, che calcola la durata del finanziamento, l’importo e la quota di interesse da corrispondere all’ente di credito che accenderà il finanziamento.
  2. TAEG: anch’esso espresso in percentuale (con due cifre decimali), e su base annua. Il Tasso Annuale Effettivo Globale, rappresenta il totale del prestito. A differenza del TAN, il TAEG include le spese assicurative, le spese di istruttoria e gli oneri accessori a carico del cliente.

Quando è conveniente il prestito personale?

Il prestito personale presenta numerosi vantaggi. Questo però, non significa che può risultare conveniente per tutti. Ecco quindi, a quale target potrebbe tornare utile questa tipologia di accesso al credito:

  • Flessibilità: nessuna motivazione da fornire in caso di ottenimento del credito e durante la fase di richiesta.
  • Cifre medie: il finanziamento personale è importante in caso di ottenimento di somme di denaro non troppo ingenti.
  • Non vincolato: al contrario della cessione del quinto dello stipendio o della pensione, il prestito personale non vincola la domanda a nessun lavoratore specifico.

Potrebbe succedere qualche volta, che l’ente di credito proponga l’assicurazione obbligatoria. Si tratterebbe di una clausola che tutelerebbe la banca in caso di eventuale insolvenza economica.

Come dimostrato da PMI, con il suo studio sull’aumento dei tassi di interesse, anche questo dovrebbe essere un fattore che inciderebbe sulla conclusione o meno di un prestito personale. Dunque, la valutazione va fatta cercando di stare attenti ad ogni passaggio ed elemento.

Un metodo per pagare meno interessi e alleggerire la rata, sarebbe quello di prolungare il contratto (quindi aumentando la durata). Suggeriamo di effettuare delle prove pratiche, affinché si possa vedere tramite una simulazione effettiva il costo totale del prestito.

L’ente finanziario, terrà conto della capacità a sostenere la rata. Quindi ogni importo, durata e prestito, dovrà essere proporzionato al reddito annuale. Nessuna banca concederà (anche se è un prestito personale), un importo di denaro se a monte è quasi certa dell’impossibilità di risanare il debito.

Facciamo un esempio pratico. Ipotizziamo di aver richiesto 10.000€ come prestito personale.

La banca ci propone un TAEG pari al 6,58% e TAN al 6,39% per un totale di cinque anni.

In questo tempo, la rata mensile ammonta a 195,20€, spendendo complessivamente 11.712€ da restituire alla banca.

Se allungassimo (previa possibilità), la rata, aggiungendo solo due anni, quindi 7 totali, alle stesse condizioni la rata mensile scenderebbe a 148 euro, anche se il totale salirebbe anch’esso a 12.432€.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.