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Hai mai sentito parlare degli amuleti portafortuna giapponesi? Il Giappone non ha mai dimenticato le tradizioni e le antiche memorie, che sono molto sentite dal popolo nipponico tutt’oggi. I talismani e gli amuleti vengono considerati con enorme importanza, perché hanno il “potere” speciale di infondere buoni sentimenti e di creare situazioni favorevoli.

La cultura millenaria del Giappone è affascinante sotto ogni punto di vista: la sua potente simbologia non va sottovalutata. Se è vero che ci creiamo la fortuna con le nostre mani, perché perdere l’occasione di ricevere una benedizione? Ed è proprio questo che gli Omamori ci insegnano: la fortuna è uno stile di vita. In Giappone, abbiamo la possibilità di acquistare amuleti e portafortuna giapponesi: scopriamo cosa sono, come funzionano e perché sono utili.

Cosa sono gli amuleti portafortuna giapponesi

La cultura orientale si fonda anche sugli Omamori, ovvero gli amuleti portafortuna. Ma è sbagliato pensare che agevolino la buona sorte e basta. Perché per comprenderne la valenza, bisogna avvicinarsi un po’ di più alla cultura giapponese, che si fonda su uno stile di vita ben preciso, ovvero quello di non arrendersi mai, di accogliere le difficoltà con un sorriso e di superare gli ostacoli con grande spirito di sacrificio.

Spesso, dai turisti, gli Omamori vengono considerati dei semplici souvenir. In realtà sono molto di più: rappresentano la segreta speranza di riuscire a raggiungere i propri obiettivi, anche i più ambiziosi. La simbologia è comunque molto basta: per esempio, esiste il maglio magico, o anche il dado portafortuna.

Le diverse tipologie di Omamori

Dagli Omamori della felicità fino agli Omamori dei viaggiatori, non mancano quelli dedicati all’amore, al parto o persino per scacciare gli spiriti maligni. Ovviamente, alcuni sono strettamente connessi alla salute – e in questo caso si chiamano Omamori Kenko – ma, più che combattere la malattia in sé, servono come protezione, per promuovere il benessere del fisico e dello spirito.

Persino gli animali domestici anche un Pet-Omamori, e anche in questo caso offre una forte protezione: l’amuleto è utile per preservare l’animale dalle sfortune, come una malattia improvvisa. L’usanza giapponese prevede comunque che il talismano faccia da tramite per il cambiamento, che deve partire da noi.

Amuleti per la felicità

Tutti noi vorremmo essere felici, e un talismano giapponese può insegnarci molto. Perché l’Omamori Shiawase è uno stile di vita. Non solo permette di sentirci più fortunati, ma è utile per non perdere mai di vista la ricerca della felicità.

Amuleti per l’amore

Si chiamano Omamori Enmusubi, e sono spesso acquistati dai single per riuscire a trovare la propria anima gemella. Alcune coppie invece a volte lo acquistano per continuare ad amarsi come il primo giorno in modo super romantico.

Amuleti contro gli spiriti maligni

In Giappone, si crede profondamente negli spiriti maligni, che possono interferire nella propria vita e dunque causare eventi negativi. Per evitare situazioni simili, è possibile portare con sé l’Omamori Yakuyoke: mai separarsene!

Come usare gli amuleti portafortuna giapponesi

Oltre ad avere sempre vicino a sé gli amuleti, è anche lo stile di vita che dovrebbe subire qualche piccolo cambiamento. I giapponesi credono profondamente in sé, nei gesti e nelle parole, tanto che è possibile modificare il percorso e attrarre la buona sorte. Molti Omamori in Giappone non sono presenti anche in casa, ma persino nell’auto o nel portafoglio. Possono essere dunque conservati ovunque ci sia bisogno di portare un pizzico di positività.

Stando alla tradizione giapponese, tuttavia, è bene sapere un aspetto importante: l’Omamori dovrebbe essere conservato dalla persona che lo ha acquistato. In poche parole, comprarlo come souvenir giapponese low cost per qualcun altro è un’idea carina, ma non conferirebbe quella fortuna che tanto si ricerca.

Di Valentina Terrani

Sono una scrittrice da quando ero nel grembo materno. Mi piace capire la vita, la cultura e la narrativa. Vedo la vita come un'opera d'arte in corso, a cui cerco di dare il mio piccolo contributo.